Sul cinema e altre imperfezioni
Sono passati undici anni dalla scomparsa di Ezio Alberione, animatore culturale instancabile, firma principe di una rivista, duel diretta da Gianni Canova, che ha completamente rivoluzionato il modo di intendere e fare critica cinematografica negli anni Novanta. Pensatore raffinato e scrittore arguto, Alberione sapeva far dialogare sacro e profano, usando la settima arte come purissima forma di pensiero. Il volume, curato da Marì Alberione e Fabio Vittorini, raccoglie quindici illuminanti saggi dell’autore. Pagine che, passando da Truffaut a Spielberg, dalla tv alla Divina Commedia, risultano di attualità sconcertante, segni di una verve intellettuale che nessuno, oggi, sembra più possedere.
«Ezio coincideva totalmente con la propria scrittura e tuttavia lasciava anche che la vita – la sua vita – tracimasse oltre la scrittura, che esondasse fuori dalla pagina. È questo che mi ha sempre, da subito, colpito in lui. Che mi ha punto. La sua capacità di essere tutto dentro le parole e le frasi che scriveva ma – al contempo – anche di essere altrove. Spesso dove non ti aspettavi di trovarlo.» - Gianni Canova
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Anno edizione:2017
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