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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2015
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Pongo una congiunzione, quasi a correggere il titolo, perché "verde", inteso sia come aggettivo sia come sostantivo (il mondo vegetale), diventa nell'affresco appassionato di Stefano Mancuso qualcosa di vivace, vitale, agli antipodi della visione volgare di "vegetante", ai limiti dell'organico. Assume, per definizione, un tono brillante. Gli ecologisti in genere dovrebbero leggere questo testo, per bagnarsi nel Gange dell'umiltà NON antropocentrica, concepire una protezione della natura che non sia a misura d'uomo e degli animali a lui più simili. Lo stesso dovrebbero fare quelli che pensano che un frutto, privo di sistema nervoso, "soffra meno" del pollo o del pesce.interessanti anche i richiami alle concezioni degli antichi del Mondo Verde. giuseppe goria
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