Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 31 liste dei desideri
Nationality Letteratura: Italia
Visioni dell'aldilà prima di Dante
Disponibile in 5 giorni lavorativi
20,90 €
-5% 22,00 €
20,90 € 22,00 € -5%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
20,90 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
22,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
22,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Studio Bibliografico Adige
19,50 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
20,90 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
22,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
22,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Studio Bibliografico Adige
19,50 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi
Visioni dell'aldilà prima di Dante - Bonvesin de la Riva,Giacomino da Verona,Uguccione - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Visioni dell'aldilà prima di Dante

Descrizione


La felice scoperta di una tradizione in volgare di visioni dell'aldilà e di testi didattico-escatologici che precede di poco il poema di Dante, e quella di una zona padana, fra Milano e Verona, sulla cui produzione letteraria quasi mai anche le persone colte - prese dai lirici di Sicilia, dai guittoniani, dagli Stilnovisti, dai laudisti - gettano un occhio

«E poi ci sono pene peggiori:
basilischi, orrendi dragoni,
rospi e serpi, ramarri e scorpioni,
che colpiscono gli occhi e il viso a ceffoni:
giammai in eterno ci sarà redenzione.
Quindi mi par ci siano buone ragioni
perché preghiamo con gran devozione.»


Questa raccolta di importanti testi duecenteschi può essere una felice scoperta, afferma Marco Santagata nella sua premessa. Addirittura, precisa, una doppia felice scoperta: «quella di una tradizione in volgare di visioni dell'aldilà e di testi didattico-escatologici che precede di poco il poema di Dante, e quella di una zona padana, fra Milano e Verona, sulla cui produzione letteraria quasi mai anche le persone colte - prese dai lirici di Sicilia, dai guittoniani, dagli Stilnovisti, dai laudisti, insomma, dalla grande fioritura poetica dell'Italia mediana - gettano un occhio». I poemi di Bonvesin da la Riva e Giacomino da Verona, qui accompagnati da alcuni passi scelti dalle opere di Uguccione da Lodi e Pietro da Barsegapè, costituiscono esiti letterari di inconfondibile fisionomia e grande tenuta per diversi motivi. In primo luogo per l'energia della tensione e delle finalità squisitamente morali che si prefiggono, e che costituiranno sempre, anche nei secoli successivi, una matrice e un carattere della cultura letteraria settentrionale. In secondo luogo per il loro collocarsi attivamente in un clima e in una tematica - quelli, appunto, delle visioni e dei viaggi d'oltretomba - specifici dell'epoca e che troveranno poi nella Commedia dantesca la più elevata e ineguagliata espressione. E ancora per la grande forza ruvida, originaria, espressivamente inquieta e carica di episodi e scene di una penetrante concretezza, dei versi di questi quattro autori. La cui opera viene qui proposta, con testo a fronte e nella traduzione in versi italiani, da quattro poeti del nostro tempo, Maurizio Cucchi, Mary Barbara Tolusso, Giorgio Prestinoni e Fabrizio Bernini: decisamente, apertamente coinvolti dall'esemplarità di quei lontani maestri, tanto da impegnarsi nell'esercizio e nella bellissima avventura di ricrearne lo spirito e i valori.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

24 ottobre 2017
XI-267 p., Brossura
9788804677420
Chiudi

Indice

Indice

Premessa. di Marco Santagata

I. Bonvesin da la Riva. Nella versione poetica di Maurizio Cucchi

Libro delle tre scritture
Scrittura nera - Scrittura rossa - Scrittura aurea

II. Giacomino da Verona. Nella versione poetica di Mary Barbara Tolusso

Babilonia, città infernale
La Gerusalemme celeste

III. Uguccione da Lodi. Nella versione poetica di Giorgio Prestinoni

dal Liber

IV. Pietro da Barsegapè. Nella versione poetica di Fabrizio Bernini

dal Sermone

Conosci l'autore

Bonvesin de la Riva

(Milano 1240 ca - 1315 ca) scrittore italiano. Del più importante scrittore milanese del Duecento (Riva è forse la Ripa di Porta Ticinese a Milano, dove B. abitava già nel 1290) sappiamo solo che fu «doctor in gramatica» e insegnò, frate laico ascritto al terzo ordine degli umiliati, come «professor artis gramaticae». A testimonianza di questo insegnamento privato restano opere quali il De vita scholastica (poemetto in distici latini che in due libri tratta dei doveri degli scolari e dei maestri); la traduzione dei Disticha Catonis (o, secondo alcuni studiosi, dei Dicta Catonis), che elencano le regole del comportamento sociale; il De quinquaginta curialitatibus ad mensam (Cinquanta cortesie da desco), ove, lungo la tradizione manualistica...

Giacomino da Verona

Appartenente all'ordine dei Frati Minori, scrisse in volgare veronese due poemetti didascalici: il De Babilonia civitate infernali e il De Jerusalem celesti. Non si è trovata traccia di lui negli Annali di Wadding: dunque non dovette prendere parte ad uffici pubblici o ad incarichi di carattere ecclesiastico all'interno dell'ordine francescano. Fu probabilmente contemporaneo di Bonvesin de la Riva, come suggerirebbe lo stesso tipo di metrica e la presenza di idee simili in ambito escatologico. Di Giacomino da Verona sappiamo molto poco, e quel poco che è noto è direttamente tramandato da Giacomino medesimo nella penultima quartina del De Babilonia civitate infernali: "... Iacomino da Verona de l'Orden de' Minori". Era dunque un francescano vissuto nella seconda metà...

Uguccione

Uguccione, meglio noto come Uguccione da Lodi, (anche se pare fosse nativo di Cremona) è stato un poeta della seconda metà del tredicesimo secolo. Si tratterebbe di un laico che nella seconda metà della vita, sentendosi vicino alla resa dei conti, scrisse il poema moraleggiante Liber che, descrivendo le pene dell'inferno, esorta al pentimento e alla confessione; e che consta di due parti: la prima in lasse monorime di versi alessandrini ed endecasillabi, la seconda in novenari a rima baciata, che hanno fatto avanzare l'ipotesi che l'opera sia il risultato di una giustapposizione di due distinti poemi. Scriveva in un volgare parlato nell'area lombardo-veneta, lo stesso usato anche da Giacomino da Verona, Bonvesin de la Riva; lingua letteraria poi rapidamente...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore