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Nationality Letteratura: Italia
Storia della colonna infame
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Storia della colonna infame - Alessandro Manzoni - copertina
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Storia della colonna infame

Descrizione


Così è fatto il sentimento collettivo: basta una scintilla, al momento giusto, perché divampi un incendio. Una fiammata può improvvisamente scatenare un popolo, che tutto insieme invoca qualcuno su cui riversare le proprie paure, le proprie miserie, la propria carica di odio. Un meccanismo infernale, ripetutosi nella storia mille volte. Così è a Milano, durante la peste del 1630: un uomo viene visto aggirarsi in maniera sospetta all'alba. Ciò basta per farlo arrestare con l'accusa infamante di essere un untore. A additarlo, tra frasi vaghe e mezzi silenzi, è "una donnicciola chiamata Caterina Rosa", ma la sua voce cresce, diventa quella di una città intera, di un popolo intero. Il processo che ne segue, una lunga catena di supplizi e di confessioni estorte con la tortura, decreta la condanna capitale di due innocenti, Guglielmo Piazza e il barbiere Gian Giacomo Mora, e la distruzione della casa di quest'ultimo. Come monito, una "colonna infame" viene eretta sulle macerie dell'abitazione di Mora. Il Gian Antonio Stella, nella prefazione, non esita a mostrare l'intima attualità della denuncia manzoniana: "Al fondo, anche dentro una folla impazzita che assalta urlando una prigione per linciare un poveretto o incendia la casa di un sospetto, c'è sempre la responsabilità individuale".
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Dettagli

2009
Tascabile
122 p., Brossura
9788817035057

Conosci l'autore

Alessandro Manzoni

1785, Milano

Sua madre Giulia Beccaria, figlia di Cesare, il famoso giurista e filosofo, aveva sposato controvoglia Pietro Manzoni, ricco possidente del lecchese, assai più anziano di lei; Alessandro nacque dopo due anni e mezzo di matrimonio, e probabilmente fu il frutto di una relazione adulterina con il più giovane dei fratelli Verri, Giovanni. Il matrimonio ebbe breve durata e nel 1795 Giulia andò a convivere con il conte Carlo Imbonati, con il quale si stabilì a Parigi. Intanto Alessandro riceveva la sua prima educazione nei collegi dei padri somaschi, a Merate, fino al 1796 e poi, fino al 1798, a Lugano; si trasferì quindi a Milano nel collegio dei Nobili, retto dai barnabiti e vi stette fino al 1801. Ebbe allora contatti con gli esuli politici e approfondì...

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