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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2015
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Libro bellissimo che tratta temi difficili ma con una delicatezza e tenerezza infinita.
“Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973”. Con queste poche righe si apre il libro e, istantaneamente, siamo risucchiati all’interno di questa spirale di dolore. Dal suo grande cielo (una sorta di limbo) Susie osserva la vita dei suoi cari andare avanti. La ragazzina tornava da scuola quando il Signor Harvey decise di adescarla, stuprarla e ucciderla. Siamo immersi nel dolore che affligge i suoi familiari, percepiamo il senso di vuoto, la perdita e le ferite laceranti che si portano dentro: La rabbia del padre, la disperazione della madre, la nostalgia del suo triste amato, lo sconvolgimento della sorella. Susie ci racconta anche della sicurezza che si annida nell’animo animale del suo assassino: Un vicino di casa, dalla faccia bianca e i capelli biondo “vecchio”, una persona anonima, apparentemente normale; quest'uomo potrebbe essere un nostro vicino di casa. Ognuno reagisce alla scomparsa in modo diverso: C’è chi avverte il bisogno di allontanarsi per un po’, chi si getta nelle disperate indagini per raggiungere la verità, altri marcano stretto il sospettato vicino. Il racconto di Susie dovrebbe avere una funzione catartica, un aiuto per superare il lutto: La vita va avanti e, come dice il padre “si vive nonostante tutto”. Si vive, certo, ma nella rassegnazione e nel ricordo. I suoi cari vanno avanti ed anche lei, lentamente, completa il proprio percorso nel mondo ultraterreno: Scopre di non essere l’unica ragazza molestata dal killer. Arrivata in paradiso trova ad attenderla una delle vittime, la bambina si presenta: “Io ero Flora Hernandez” e quel verbo usato ci stringe il cuore per le vite interrotte, i desideri spezzati e le famiglie distrutte. La narrazione è semplice e scorrevole, le immagini scorrono davanti a noi lentamente (come se il tempo si fermasse a ogni osservazione o ricordo) credo che il film abbia riassunto, quasi, perfettamente, il libro. L’unico rammarico è per la morte del Sig. Harvey, per la sofferenza che aveva inferto a tante giovani innocenti, avrei desiderato che morisse lentamente e brutalmente.
Un libro difficile da leggere e soprattutto da dimenticare. Una storia dura, commovente e bellissima che ci racconta la triste e ingiusta vicenda della giovanissima Susie, della sua morte e della sua vita come spirito che malinconicamente osserva le persone che ama andare avanti con la loro vita avendo però sempre nel cuore il grande amore che provano per lei. Non mi era mai capitato di leggere un libro avente per voce narrante e protagonista un personaggio morto, è stato incredibile anche se logorante dal punto di vista emotivo, tanto che non ho il coraggio di vedere il film. Impossibile non restarne colpiti.
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