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Anno edizione: 2006
Anno edizione: 2010
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Oggi vorrei parlarvi de “L’igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb, pubblicato in Italia dall’editore Voland. Si tratta del primo libro dell’autrice belga. Il romanzo è basato principalmente su un dialogo e si concentra tutto sull’intervista che una giornalista riesce a fare a uno scrittore Premio Nobel al quale rimangono pochissimi mesi di vita. Lei è intraprendente e sicura di sé, preparatissima e profonda conoscitrice delle opere dell’autore, lui misogino, burbero e sgradevole. Sarà uno scambio di colpi fino all’ultimo sangue per un finale sorprendente e attesissimo per tutto l’andare del libro. Una profonda riflessione sull’essere lettori, sulla differenza tra una lettura superficiale, che diletta ma non lascia nulla, e un’esperienza invece capace di lasciare tracce in chi affronta il libro vivendolo fino in fondo. Un libro cerebrale, niente scene avventurose, romanticismi o voli di fantasia: una realtà cruda, spacciata come i suoi personaggi e il suo stile narrativo. Da non perdere.Buona lettura!
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È il primo libro di questa scrittrice he leggo. E devo dire che dopo qualche dubbio iniziale, mi ha completamente conquistato. Con la trama, i dialoghi incalzanti.. non riuscivo a staccarmene.
Un ottimo modo per conoscere l'autrice che, ahimè, ignoravo. Il romanzo, costituito solo ed esclusivamente da dialoghi, è di facile lettura e presenta una dinamicità statica poiché, nonostante lo scambio delle battute dialogiche sia continuo, l'elemento portante di queste è sempre il medesimo: il protagonista della storia, il Nobel per la letteratura Prétesxtat Tach, un esserino infimo descritto finemente dai 5 giornalisti che ruotano attorno alla vicenda.
Probabilmente è colpa mia che non l'ho capito, ma a me non è piaciuto. Un libro cervellotico, nauseante e a tratti disturbante. Sicuramente la penna della Nothomb è geniale e inconfondibile, ma a parte la rivelazione del passato di questo premio Nobel, che avviene solo a metà libro, il resto mi ha annoiato.
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