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Anno edizione: 2018
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La prova generale
La nottata era proprio tinta, botte di vento arraggiate si alternavano a rapide passate d'acqua tanto malintenzionate che parevano volessero infilzare i tetti. Montalbano era tornato a casa da poco, stanco perché il travaglio della jornata era stato duro e soprattutto faticante per la testa. Raprì la porta-finestra che dava sulla verandina: il mare si era mangiato la spiaggia e quasi toccava la casa. No, non era proprio cosa, l'unica era farsi una doccia e andarsi a corcare con un libro. Sì, ma quale? A eleggere il libro col quale avrebbe passato la notte condividendo il letto e gli ultimi pinsèri era macari capace di perderci un'orata. Per prima cosa, c'era la scelta del genere, il più adatto all'umore della serata. Un saggio storico sui fatti del secolo? Andiamoci piano: con tutti i revisionismi di moda, capitava che t'imbattevi in uno che ti veniva a contare che Hitler era stato in realtà uno pagato dagli ebrei per farli diventare delle vittime compatite in tutto il mondo. Allora ti pigliava il nirbùso e non chiudevi occhio. Un giallo? Sì, ma di che tipo? Forse era indicato per l'occasione uno di quelli inglesi, preferibilmente scritti da una fìmmina, tutto fatto di intrecciati stati d'animo che però dopo tre pagine ti fanno stuffare. Allungò la mano per pigliarne uno che non aveva ancora letto e in quel momento il telefono sonò. Cristo! Si era scordato di telefonare a Livia, certamente era lei che chiamava, preoccupata. Sollevò il ricevitore.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Fate conto di trovarvi davanti ad un vassoio pieno di succulenti arancini siciliani, magari preparati dalle sapienti mani di un'abile cuoca come Adelina. Se pensate che dopo aver mangiato il primo vi sia possibile fermarvi vi sbagliate di grosso, gli arancini sono come le ciliege, uno tira l'altro, vi fermerete solo quando il vassoio sarà vuoto. Ecco, leggere questa raccolta di racconti sul commissario Montalbano è proprio così, una volta gustato il primo non ci si ferma finché non si è giunti all'ultimo, ammaliati dall'abile e arguta penna di Andrea Camilleri, dalla sua maestria nel creare intrecci sempre nuovi e interessanti e nel trasmettere il calore, i colori, i profumi e i sapori della sua Sicilia. Venti aneddoti per altrettante brevi indagini che vedono il protagonista alle prese con storie di omonimia, onore, vendetta, soldi, gelosia, funeree rappresentazioni teatrali, perversi sequestratori, strani collezionisti, referendum popolari, insospettabili trafficanti di droga, tardivi sensi di colpa, indagini epistolari, condannati moschicidi e cenoni di San Silvestro con loschi individui. Accompagnato da fedeli collaboratori come il donnaiolo Mimì, l'anagrafico Fazio e l'esilarante Catarella, Montalbano dimostrerà tutta la sua abilità nel risolvere i casi più complicati basandosi su indizi apparentemente insignificanti, ma ci sarà un episodio in cui, dopo un acceso diverbio nientemeno che con lo stesso Camilleri, si rifiuterà di continuare l’indagine e costringerà l’autore a interrompere bruscamente la storia. Oltre al lato puramente poliziesco questa raccolta ci permette di conoscere anche l'aspetto umano del buon Salvo, la sua onestà e correttezza, le sue gioie e i suoi momenti grigi, il tormentato rapporto d’amore con l'eterna fidanzata Livia, la sua simpatia per la gente semplice e l’avversione per i poteri forti. E ancora l’attaccamento alla sua terra, la sua passione per la letteratura e quella per la buona cucina che lo porta spesso al tavolino della trattoria dell’amico Calogero a gustarsi una zuppa di triglie o sulla verandina della sua casa in riva al mare a spazzolare una teglia di sarde a beccafico preparata per lui dalla fedele domestica Adelina. Insomma, un mix di suspense e simpatia, di noir e folclore che permette di passare qualche ora spensierata senza allontanarsi dalla letteratura di qualità, molto consigliato a chi, ancora profano, cerca il modo migliore per tuffarsi nel bizzarro e gradevole universo di Vigata e dintorni.
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