Le prime frasi del romanzo:
Cose scritte uno
A Sua Eccellenza Illustrissima
Vittorio Parascianno
Prefetto di
Montelusa
Vigàta li 12 giugno 1891
Eccellenza,
il sottoscritto GENUARDI Filippo, fu Giacomo Paolo e di Posacane Edelmira, nato in Vigàta (provincia di Montelusa), alli 3 del mese di settembre del 1860 e quivi residente in via dell'Unità d'Italia n.75, di professione commerciante in legnami, desidera venire a conoscenza degli atti occorrenti per ottenere la concessione di una linea telefonica per uso privato.
Gratissimo per la benigna attenzione che V.E. vorrà dedicare alla richiesta, si professa devot.mo in fede
Genuardi Filippo
A Sua Eccellenza Illustrissima
Vittorio Parascianno
Prefetto di
Montelusa
Vigàta li 12 luglio 1891
Eccellenza,
il sottoscritto GENUARDI Filippo, fu Giacomo Paolo e di Posacane Edelmira, nato in Vigàta (provincia di Montelusa), alli 3 del mese di settembre del 1860 e quivi residente in via dell'Unità d'Italia n.75, di professione commerciante in legnami, osò, in data 12 giugno del corrente anno, vale a dire un mese or'è esatto, di sottoporre alla generosità e alla benevolenza di Vostra Eccellenza la richiesta di venire edotto delle pratiche indispensabili al fine d'ottenere la concessione governativa di una linea telefonica per uso privato.
Non avendo, certo per un banale disguido, ricevuta risposta veruna dall'Officio che Ella tanto equamente presiede, il sottoscritto si trova nell'assoluta necessità di dover umilmente rinnovare la domanda.
Gratissimo per la benigna attenzione che V.E. saprà dedicare alla mia richiesta e profondamente iscusandomi per il disturbo arrecato alle Sue Alte Funzioni, mi professo devot.mo in fede
Genuardi Filippo
A Sua Eccellenza Illustrissima
Vittorio Parascianno
Prefetto di
Montelusa
Vigàta li 12 agosto 1891
Eccellenza illustrissima e riveritissima!,
il sottoscritto GENUARDI Filippo, fu Giacomo Paolo e fu Posacane Edelmira, nato in Vigàta (provincia di Montelusa), alli 3 del mese di settembre del 1860 e quivi residente in via Cavour n.20, commerciante in legnami, temerariamente s'azzardò, in data 12 giugno corrente anno, vale a dire due mesi esatti orsono, di sottoporre alla magnifica generosità, alla larga comprensione e alla paterna benevolenza di Vostra Eccellenza una supplica onde venire informato degli adempimenti necessari (documenti, certificati, attestazioni, testimonianze, deposizioni giurate) alla formulazione di una domanda tendente ad ottenere la concessione governativa di una linea telefonica per uso privato.
Certamente per un banale disguido, che neanche lontanamente il sottoscritto si sogna d'imputare alla Regia Amministrazione delle Poste e Telegrafi, non ricevuta risposta veruna si vide costretto, con estremo rammarico, a tornare a importunare l'Eccellenza Vostra in data 12 luglio corrente anno.
Nemmanco questa seconda volta gli pervenne la desiata risposta.
Certo di non meritare lo sdegnoso silenzio di Vostra Eccellenza, il sottoscritto per la terza volta si prosterna, impetrando la Vostra Augusta Parola.
Gratissimo per la benigna attenzione e profondamente iscusandomi per il disturbo arrecato alle Vostre Alte Funzioni, mi professo di V.E. devot.mo in fede
Genuardi Filippo
P.S. Come V.E. potrà dedurre dalla comparazione di questa mia con le due che l'hanno preceduta, nelle more dell'iter la mia compianta Mamma è stata chiamata dal Signore e il sottoscritto si è perciò trasferito nel di lei appartamento resosi vacante e ubicato appunto in via Cavour n.20.