Le prime frasi del libro:
Andrea Camilleri
Il diavolo che tentò se stesso
Chiamatemi Bacab. Sono quel lucifugo che si venne a trovare nella mala vintura d'essere divintato, come dice il vostro poeta, «spiacente a Dio e alii nemici sui». Essendo che sono un diavolo, il fatto di spiaciri a Dio per mia è sempre stato un titolo di merito, il problema è nato quando sono stato considerato una speci di traditore all'occhi dei me capi, una cosa fitusa da trattare comu 'na pezza da piedi. Ma per fare capire a tutti come andò la faccenda, sono necessitato di spiegare all'omini 'na poco di cose che riguardano l'organizzazione della diavolanza, cose che una volta erano segretissime ma che nell'ultimi tempi sono divintate cognite a porci e a cani sia pirchì parrini e studiosi ci si sono messi di gana a parlarne sia pirchì pillicule ginemato-grafiche, macari con abbondanza di fantasia, hanno trattato, e trattano ancora, l'argomento.
La storia che voi sapete, pirchì accussì vi venne contata, è quella dell'angilo Lucifero che, con altri compagnuzzi so, s'arribella a Dio: sconfitti, l'angili ribelli vengono sprofonnati in uno sdirrupo disagevole detto 'nferno e diventano diavoli, vale a dire che persero, tra le altre cose, la billizza e si cangiarono in mostri scantusi. Da allura in po' 'sti diavoli non fanno altro che tentare l'omini per dannare la loro anima. Ora a mia qua non interessa spiegare 'u pirchì e 'u pircomu st'angili s'arribillarono, se avivano ragione o torto, se fu per una questione che oggi si direbbe sindacale o se tentarono un vero e proprio golpe, a mia qua mi viene di farvi una precisa dimanda. Ma lo sapeti quanti erano l'angili che andarono appresso a Lucifero nella rivolta? Siccome che la storia di 'na guerra la scrive chi vince la guerra, chi parlò di 'sta storia disse che i compagnuzzi di Lucifero erano appena quattro gatti, 'na para d'esaltati che manco capivano le consequenzie di quello che facevano. E pare di stare a leggere i comunicati di una qualsisiasi questura d'oggi quando scrive che i partecipanti a una manifestazione contro il governu erano sì e no cinquantamila mentre invece erano un milione e passa. Né in ciclo né in terra chi comanda ha interesse a dire la verità circa la grandizza di una protesta contro il Potere. Ma andarne a fare la conta. Chi s'attrovò dintra a lo 'nferno doppo la sconfitta? Baci a capo di 66 legioni di diavoli, Agares con 31 legioni, Barba-tos con 30, Eligor con 60, Balam con 40... Non voglio stuffarvi, mi basta dirvi che i capi erano 68 con un totale di 600 legioni. A parte c'erano macari Oze e Murmur che non avevano legioni, ma abbastavano loro dù per fare 'u diavulu a quattro. Pare evidente che si trattò di una faccenda grossa, e grossa assà. Erano una tale caterva, una tale quantità che fece divintare lo 'nferno 'na caserma troppo nica mdove che c'era una confusione, una baraunna che non si capiva cchiù nenti. Allura Lucifero, o Satan, chiamatilo comu vi pare, radunò la cupola, cioè tutti i capi, e doppo accese (è proprio il caso di dirlo) discussioni, arrivarono a concludere che, fermo ristando che lo 'nferno continuava a essere 'na speci di quartier generale, di comanno supremo, tutti gli altri diavoli, ripartiti in sei granni categorie, si sarebbero spartiti 'u munno intero, macari assumendo forme e aspetti diversi da quelli tradizionali, che erano, come tutti sapete, corna, coda, pedi caprino e varbuzza. Le sei categorie nelle quali furono divisi i diavoli si chiamarono: ignea, aerea, terrestre, acquea, sotterranea e lucifuga. Ora bisogna farvi sapire che a questa gran quantità di diavoli che fecero la rivoluzione e che sono tutti ancora vivi e operanti, datesi che sono immortali, col tempo se ne sono aggiunti tantissimi altri, vale a dire tutti i figli nasciuti dall'accoppiamento di una diavolissa con un orno o di un diavolo con una fimmina.