Anni luce - Andrea Pomella - copertina
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Letteratura: Italia
Anni luce
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Descrizione


Candidato al Premio Strega 2018

Andrea Pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé un'altra voce, quella di Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam. Questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo.

"C'era una volta il mondo. Nel mondo c'era una città in cui pioveva trecento giorni all'anno. La città si chiamava Seattle, estremo occidente degli Stati Uniti d'America. In questa città arrivò un surfista di San Diego, un fan scatenato degli Who e dei Ramones. In questo surfista c'era un'anima. In quest'anima c'era lo spirito di un'epoca... Se fosse una favola inizierebbe così."

«Anni luce» è un romanzo di formazione, e i Pearl Jam sono la colonna sonora di uno spazio di luce e di ombre che ha affascinato una generazione. «"Ten", il primo disco dei Pearl Jam, uscito nel 1991 fu un treno che travolse la mia giovinezza. Venticinque anni dopo, decisi di scriverci un pezzo, la ricorrenza lo meritava. Il treno passò di nuovo sopra le mie rovine trascinandosi dietro tutto ciò che si metteva in moto quando dalle casse dello stereo fluiva una loro canzone, il vortice di angosce, divertimenti, memorie, furori, gioie, inquietudini che si incanalava attraverso la loro musica. "Anni luce" riguarda, certo, i Pearl Jam. Ma non solo. È la storia di un'amicizia, di chi mi fece conoscere i Pearl Jam: il compagno di sbronze, l'amico, il viaggiatore, il chitarrista geniale, il folle, il saggio, l'esagerato, l'imprevedibile, il lunatico Q.». Andrea Pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé le tracce di un'altra voce, quella di Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam. Questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo, una spedizione da vagabondi sulle strade d'Europa per esorcizzare la paura della vita adulta che bussa alle porte.

Dettagli

7 febbraio 2018
149 p., Brossura
9788867831760

Valutazioni e recensioni

  • Vera Viselli

    La storia è quella di un’amicizia, quella tra l’autore e Q., nata per la musica nelle strade e nei locali romani, continuata con la musica nel viaggio europeo dell’estate ’95 tra nottate sui treni e bottiglie di whisky prese alla Standa, feste colossali e case demolite, e finita con la musica, quando alcuni secondi di un incidente stradale rimasero letteralmente impressi sul nastro di Ten. Dopo Pennacchi, non avevo ancora trovato nessuno scrittore italiano che valesse la pena di leggere tutto d’un fiato come Pomella.

  • Questo libro è ben scritto e ben strutturato. Questo periodo particolare della nostra vita contrassegnato da ribellioni e da affermazioni. Consiglio questo libro perché l’ho trovato interessante e un po’ nostalgico in quanto mi ha riportata alla mia adolescenza. Il libro parla dell’interrail disorganizzato, degli alcolici, della musica. È un libro di crescita, che parte dalla giovinezza. Il libro è appassionante, l’ho letto in pochissimi giorni, lo consiglio a tutti. Il racconto è interessante e coinvolgente.

  • GIANLUCA SPERA

    Tra i candidati allo Strega di quest’anno, brilla un piccolo gioiello, un breve romanzo tanto inatteso quanto avvincente. Anni Luce è una di quelle letture folgoranti che aprono degli squarci sorprendenti sul significato più profondo dell’esistenza e ci pongono di fronte a quelle classiche domande cui è arduo fornire una risposta. Per realizzare un progetto così ambizioso, l’autore si è lascia accompagnare dal rock graffiante dei primi Pearl Jam che diventa un sottofondo alla lettura, la colonna sonora di un viaggio ribelle, molto kerouchiano, in giro per l’Europa durante gli anni dell’inquietudine, della fine delle ideologie, della disillusione politica. Tutto quanto è stato alla base della cultura grunge, una perfetta fusione tra mal di vivere e nichilismo, fuga dalla noia e consumo di droghe. In questo contesto, si muove l’alter ego di Pomella che è un personaggio che fonde il Mark Renton di Trainspotting e Dean Moriarty di On the road e che trova nell’amico chitarrista il suo Sal Paradise. Tutto scorre nel libro come nella vita ma poi inevitabilmente si interrompe. Richard Ford diceva che le cose prima ci sono e poi non ci sono più. Ed è sempre qualche evento drammatico a fungere da spartiacque, come per esempio l’omicidio di Marta Russo che spinge il protagonista a lasciare gli studi universitari o la tragedia del Roskilde che segnerà per sempre i Pearl Jam. Altre volte, le situazioni si esauriscono senza un motivo. Forse perché il tempo è scaduto, gli anni novanta sono passati, Kurt Cobain è morto e si è costretti ad abbandonare lo spirito ribelle durante il delicato passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Allora, le distanze con i compagni di viaggio aumentano, fino a diventare incolmabili: ogni centimetro si trasforma in anni luce e nel ricordo malinconico della lunga notte grunge.

Conosci l'autore

Foto di Andrea Pomella

Andrea Pomella

1973, Roma

Andrea Pomella scrive su “il Fatto Quotidiano” on line, sulle pagine culturali dell’“Unione Sarda”, su “Doppiozero” e su “minima&moralia”. Ha pubblicato vari libri d’arte, tra cui I Musei Vaticani (Editrice Musei Vaticani, 2007) e Caravaggio. Un artista per immagini, prefazione di Maurizio Calvesi (ATS Italia, 2005). Ha pubblicato inoltre i romanzi Il soldato bianco (Aracne, 2008), La misura del danno(Fernandel, 2013), Anni luce (Add, 2018), L'uomo che trema (Einaudi, 2018) e I colpevoli (Einaudi, 2020).

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