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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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Chiunque ami Vitali di lui ama soprattutto la capacità di raccontare storie semplici, personaggi quotidiani e luoghi che gli sono assolutamente familiari. Bellano, con le sue strade e le sue atmosfere, lo vede protagonista di una quotidianità reale, la stessa quotidianità che il Dottore porta nei suoi libri, con l'unica differenza di accompagnarci indietro nel tempo, a volte di pochi decenni (come in questo caso), altre volte di un intero secolo. E, come sempre, tutti quei personaggi che fanno da contorno ai protagonisti delle storie del nostro amato scrittore: l'immancabile prevosto con la sua perpetua e la gente di paese con le loro storie. Ma soprattutto, Bellano. Eh sì, perché, bisogna riconoscerlo, buona parte del successo di questi romanzi, che sembrano uscire dalla penna di Vitali come funghi nei boschi lombardi, è proprio l'ambientazione.
Il tono narrativo pacato e concreto di Vitali convince, in questa insolita storia di persone che, nella loro genuinità nostrana, si trovano a dover affrontare l’imprevisto. Spunti di meditazione sulle vicende quotidiane e sull’imprevedibilità del caso, che in quanto tale coinvolge tutti senza distinzione meritocratica e secondo tempistiche tutte sue. Linguaggio dalle forti matrici lombarde, che talvolta richiama piacevolmente figure lessicali non più così diffuse. Buona lettura per rispolverare o conoscere un mondo estraneo al vivere frenetico delle metropoli.
L’abilità consueta di Andrea Vitali è qui più evidente che in altri romanzi: la lettura è piacevole, con un po’ di dialetto qua e là, e qualche interessante annotazione sul gioco delle bocce che può interessare chiunque. Ben caratterizzata la solita invadente perpetua, custode di un anziano prevosto abbastanza rassegnato. Assenti questa volta i Carabinieri. Il romanzo conferma l’inesauribile vena narrativa di Vitali, la lettura scorre piacevole confermando nel fedele lettore dell’autore bellanese che tutto il mondo è paese e che gioie e dolori sono parte ineluttabile del nostro percorso. Una trama avvincente che dal solito lago ti porta in Svizzera e poi di nuovo in Italia per un torneo di bocce. Un finale inatteso.
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