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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2021
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Come in tutti i romanzi di Vitali ci troviamo a Bellano, sul lago di Como, l’epoca è quella ventennio, l’anno quello della proclamazione dell’Impero; la vita è quella solita del paese con un podestà che ha una moglie che è una povera demente e ritroviamo anche il Maresciallo Maccadò, tutto intento a programmare la messa in cantiere di altri figli per arrivare al numero prefissato dallo stesso, vale a dire sei. L’atmosfera è quella un po’ sonnacchiosa di una piccola realtà, con qualche improvviso sprazzo pirotecnico legato a ricorrenze importanti o a eventi clamorosi. Purtroppo, in questa quiete generale, c’è chi provvede a combinare dei guai, degli scherzi piuttosto pesanti, insomma le tipiche scemenze di una banda di imbecilli ormai oltre il periodo della pubertà, dei vitelloni, senza arte né parte che i genitori non riescono a ricondurre sulla retta via. Per fortuna, però, c’è il nostro Maccadò che si curerà di loro, riuscendo a raddrizzarli con metodi validi, anche se non proprio ortodossi. Un po’ commedia degli equivoci, un po’ una spruzzatina di giallo, l’aggiunta di qualche particolare o fatto boccacesco, il tutto ben amalgamato porta a un’opera che risulterà facilmente gradita al lettore, anche perché l’autore infila, nella vicenda principale, delle altre storie che indirettamente si ricollegano e che hanno il pregio, a volte, di mostrare alcuni spaccati di quella che è la vita di un piccolo paese, quale è appunto Bellano. Non manca anche una leggera vena ironica, presente addirittura anche in occasione di dipartite, insomma se le pagine (448) sono tante, è altrettanto vero che la lettura scorre via veloce e che si arriva alla fine in un “amen”. E’ inutile pretendere di più, è illogico cercare messaggi di alto livello, ma se si vuol trascorrere piacevolmente un po’ di tempo questo libro è l’ideale e perciò è del tutto naturale consigliarlo. E le olive del titolo, comprese peraltro? Non sono proprio il frutto dell’ulivo, ma...ma la decenza mi impedisce di dire cosa siano; basta leggere il libro e lo saprete.
Anche questo, un libro suggerito da un blogger tempo fa. Le atmosfere narrate quelle della provincia. Il lago, sullo sfondo. Non e’, come nei romanzi di Chiara, il protagonista. Il luogo dove tutto ruota intorno. Il luogo che determina i ritmi, i movimenti. Piu’ vicino ai Racconti del maresciallo di Soldati, che non a La stanza del vescovo di Chiara, dove contano il farmacista e il prete, dove qualsiasi fatto diventa pubblico, dove tutti sanno tutto di tutti, e tutti dividono tutto, disgrazie e gioie. Storia di ragazzi scapestrati, vedove, gatti e casini. Un po’ dispersivo nel racconto che guarda sempre al passato, che scava ancora nel passato, per ripiombare di botto nel presente quando oramai ci si e’ scordati dell’oggi narrato. Non credo leggero’ anche gli altri, ma questa si’, e’ stata una lettura godibile.
Molto divertente, la trama è scorrevole e interessante. Un romanzo che vi consiglio!
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