Le storie (vere) raccontate qui dalla Funder sono talmente inquietanti che potrebbero tranquillamente ritrovarsi in un romanzo di genere distopico, e tuttavia sono vere, banalmente vere e raccapriccianti. Durante la lettura mi sono spesso fermato per cercare su internet foto e notizie dei personaggi, più e meno famosi, che sono stati vittime e protagonisti di una folle e delirante dittatura. Lo consiglio a tutti gli appassionati di storia contemporanea
C'era una volta la DDR
Fonti ufficiose affermano che nella Germania dell'Est gli informatori al servizio della Stasi, la potente polizia segreta, fossero una persona ogni sei abitanti e nel dopo-1989, all'apertura degli archivi, con grande sorpresa si è scoperto quante famiglie allevassero al proprio interno informatori incaricati di riferire allo stato i pensieri e le aspirazioni dei propri familiari. In un libro scritto con una suggestiva tonalità narrativa, Anna Funder ci riconduce in quell'esperienza, ascoltando sia ex funzionari governativi e informatori, sia persone che hanno avuto la vita spezzata da una repressione immotivata.
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Edizione:3
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Andrea 14 aprile 2025Lettura illuminante
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Renato 2/25 22 febbraio 2025c'era una volta la ddr
la DDR raccontata da chi l'ha vissuta, Grande Anna Funde rche è è riuscita a far parlare sia vittime che carnefici. Aiuta a capiere molto di più di tanta saggistica. Ho un ricordo dei tedeschi occidentali che andavano al confine armati di binocolo per salutare i parenti che erano rimasti dall'altra parte del reticolato. Da leggere e rileggere, perchè i Muri sono tornati
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Andrea T. 29 dicembre 2024Stasiland
Il libro di questa scrittrice australiana (poi trasferitasi a Berlino, a oggi scrittrice in residenza all'Università di Potsdam), è un'utile chiave per descrivere il tempo della DDR. Dal mio punto di vista, utile come 'Good Bye Lenin' e Le vite degli altri'. Ho vissuto in Germania molti anni, ma dopo la 'caduta del muro’ ; fatto epocale avvenuto sì grazie a Regan e Gorbaciov, ma soprattutto perché l'U.R.S.S. non poteva (o voleva) più contribuire alla sussistenza dello stato fantoccio, inabile a reggersi da solo. Nella stessa Germania, chi è nato dopo il 1989 (a Est e Ovest), non può comprendere cosa abbia significato vivere quegli anni. Una collettività che dopo la dittatura nazista e un limbo di rovine, cadde in un'altra dittatura. Vite controllate, relazioni sociali nelle quali esprimersi solo in modo attento (pena limitazioni, esclusioni in ambito sociale, lavorativo, economico, o spionaggio più forte e addirittura carcere) Al tempo della riunificazione, ad Ovest non fu fatta una valutazione più approfondita: nella DDR non era tutto da buttare. Molti, si ritrovarono infatti con meno sicurezze sociali. Paradossalmente, molti con ruoli importanti durante la DDR, ne ottennero di nuovi nella Germania riunita. Il libro giova sia dal punto di vista storico, che come memorandum riguardo le dittature e le loro differenze con le democrazie.
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