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Anno edizione: 2024
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Un viaggio alla riscoperta della storia e della cultura di quegli italiani d’Istria, di cui ancora oggi, drammaticamente, si sa poco o nulla… e spesso si scopre che quanto si sa è stato strumentalizzato a piacimento di questa o dell'opposta fazione... Questo è un racconto appassionato di luoghi, ricette e storie personali che commuove e fa venire voglia di andare a respirare i profumi di quelle terre. "È davvero tutto com'era, tutto, anche i sentimenti!", questo il commento di mia mamma, circa coetanea dell'autrice, che ha letto di un fiato (e tra le lacrime) questo libro, infarcito di tutte le tradizioni, i sapori, gli odori che hanno accompagnato la sua infanzia a Pola, di fronte allo splendido mare di Veruda. Bellissimo!
L’Istria, una terra ormai dimenticata, un grande buco nero nella conoscenza italiana. L’Istria, un tempo terra italiana, ora divisa tra Croazia e Slovenia. L’Istria, un’oasi di pace, dove la natura la fa da regina, dove contadini, pescatori e marinai si uniscono a leggende, poesie, tradizioni e ricette, per raccontare il destino di questa terra, la sua immortale bellezza. Per questo Anna Maria Mori ritorna in Istria, a Pola, sua città natale, per spiegare cosa significa essere istriani. Il suo libro non è un'inchiesta oggettiva o il rendiconto di un'esperienza di vita: è piuttosto un collage di storie, persone, percorsi, riflessioni su una terra di bellezze e di confine, che per sessant’anni è stata una delle pagine dell’oblio della nostra Repubblica. La sua parola chiave è appunto la bellezza, sanatrice di ogni cosa, “consolatrice delle umane sciagure”. Una bellezza da recuperare, occultata per troppo tempo dal riecheggiamento delle foibe. Una bellezza che può salvare e dare forza. «La forza di Istria è nella sua bellezza».
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