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Dettagli

2000
Tascabile
9788845246296

Valutazioni e recensioni

Giusy  Frezza
Recensioni: 5/5

Ci sono ragioni profonde, spesso inconsapevoli, per cui facciamo ciò che facciamo, per cui agiamo in certi modi, spesso distruttivi, spesso stancanti per chi li agisce e incomprensibili per chi vi assiste. Queste ragioni, qualora si fosse interessati ad individuarle,vengono esposte in maniera praticabile e schematica nel libro “A che gioco giochiamo” del medico e psicologo Eric Berne, considerato padre fondatore dell’Analisi transazionale. Ebbene, dopo una rapida dissertazione sui fondamenti dell’AT, ampiamente descritti nel libro “Analisi transazionale e psicoterapia” che precede il libro dei giochi in questione, si passa a definire il gioco, spiegato non come impiego del tempo in attività ludiche e divertenti, bensì come una serie di transazioni, ossia di scambi tra persone, finalizzate ad ottenere un certo scopo, un certo risultato, nello specifico la soddisfazione di bisogni profondi, con molta probabilità risalenti all’età dell’infanzia e non accolti dai genitori. Il punto quindi è che il gioco in AT, che sia positivo o negativo per chi vi prende parte, allontana i suoi attori da una più sana intimità, ossia uno scambio spontaneo, consapevole, senza doppi fini o sorretto da meccanismi interiori poco chiari. L’invito di Berne è, dunque a "riconoscere il “gioco che stiamo giocando” e cominciare a guarire attraverso la comprensione del ruolo che ci siamo assegnati, nel quale siamo caduti o al quale siamo stati costretti”.

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Recensioni: 4/5

E' un approccio sintetico all'analisi transazionale e un principio di teoria dei giochi inconsapevoli che attuiamo nel relazionarci agli altri. Purtroppo è scritto con un linguaggio ancora troppo tecnico che risulta un po' confuso ai più: suggerisco di leggerlo per cultura personale ma per comprendere meglio e rapportare ai giorni nostri i suggerimenti di un analisi transazionale contemporanea leggete "I giochi dell'analisi transazionale" di Sabrina D'Amanti.

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Alberto Marconi
Recensioni: 4/5

In questo testo, scritto nel 1964, Eric Berne espone in maniera fondamentalmente semplice e concisa, la base della sua teoria sul rapporto sociale definita Analisi Transazionale (A.T.), suddividendo il proprio lavoro in quattro momenti: 1) Fornisce un modello strutturale del "sé", attraverso il quale vengono individuati specifici "stati dell'io" che determinano la "struttura" della personalità dell'individuo. La "mappatura" degli stati specifici di ciascun individuo viene effettuata tramite quella che Berne chiama l'"Analisi strutturale". 2) Descrive un modello delle "transazioni" che possono avvenire nelle relazioni tra individui a partire dai differenti "stati dell'io" di ciascuno, come individuati nel suddetto "modello strutturale". Lo studio delle specifiche transazioni che avvengono nelle singole relazioni tra individui viene effettuata tramite quella che Berne chiama l'"Analisi transazionale". 3) Espone la teoria secondo la quale <"L'eterno problema umano è la strutturazione delle ore di veglia. In questo senso esistenziale la funzione della vita sociale consiste nella reciproca assistenza per risolverlo.">. All'interno di questa esposizione egli individua varie modalità di strutturazione del tempo. Oltre all'Isolamento (modalità non sociale di strutturazione del tempo) Berne elenca le seguenti modalità: Rituali, Passatempi, Giochi, Intimità ed Attività, dandone la relativa definizione. L'Autore individua nei "Giochi" una modalità patologica di relazione tra individui, ne fornisce una teoria riguardo la loro genesi e funzione specifica, e presenta una modalità di classificazione degli stessi. 4) Fornisce una approfondita e particolareggiata "Antologia dei giochi", procedendo alla catalogazione e classificazione, secondo le modalità da lui stesso proposte, di più di una trentina di giochi differenti. Berne, parlando di giochi, si spinge fino al punto di dire che <"...l'educazione del bambino è il processo per cui il bambino impara a scegliere ed a giocare i suoi giochi. Impara anche le procedure, i rituali e i passatempi adatti alla posizione che occuperà nella situazione sociale locale, ma questi sono meno importanti. La conoscenza delle procedure, dei rituali e dei passatempi e l'abilità di cui darà prova determineranno, a parità delle altre condizioni, le occasioni che gli si presenteranno; ma i giochi determineranno l'uso che saprà farne e l'esito delle situazioni in cui verrà a trovarsi. In quanto elementi del suo script, del piano di vita che avrà inconsciamente progettato, i giochi scelti contribuiranno a determinare il suo destino (sempre a parità delle altre condizioni): la riuscita del matrimonio, il successo professionale, le circostanze della sua morte."> "Script" dunque, "copione" di vita: e da qui l'analisi dei giochi diviene quindi anche elemento fondamentale per analizzare le proprie ed altrui "pulsioni a ripetere" le stesse situazioni, a ritrovarsi sempre nelle medesime relazioni, seppur in contesti e con persone differenti, ed a ripetere anno dopo anno, relazione dopo relazione, sempre le stesse "scene" di vita sociale e relazionale, e di conseguenza a raccoglierne inevitabilmente gli stessi esiti. E sugli esiti Berne definisce tra i metodi di classificazione anche tre variabili quantitative: Flessibilità, Tenacia e Intensità del gioco stesso, e queste tre variabili, come dice Berne stesso, <"...convergono a rendere il gioco moderato o duro. In chi soffre di disturbi mentali si osserva spesso una evidente progressione, per cui si può parlare di tre stadi. [...]. Gli stadi del gioco si possono così distinguere: A. Di primo grado è il gioco accettabile per l'ambiente sociale dell'agente. B. Di secondo grado è il gioco che non provoca guasti permanenti ed irrimediabili, ma che i giocatori preferirebbero tenere nascosto. C. Di terzo grado è il gioco senza esclusione di colpi, che si conclude in clinica, al tribunale o all'obitorio.">. In questo testo, in solo una cinquantina di pagine Berne rappresenta dunque in maniera semplice e concisa la propria base teorica, relativa ai primi tre momenti espositivi sopra riportati (modello degli stati dell'io, modello delle transazioni, modalità di strutturazione del tempo), lasciando alla maggior parte del testo (ben circa 120 pagine) la parte antologica del proprio lavoro. Ed è proprio in questa parte antologica a mio avviso l'importanza di questo testo rispetto ad altri, più approfonditi lavori che affrontano la base teorica dei modelli di Berne. Familiarizzarsi e prendere cognizione con i singoli giochi che Berne ha qui classificato, fornisce alla base teorica esposta un impulso assolutamente essenziale, rendendo operativamente esplicita quella conoscenza che rende effettivamente utilizzabile la conoscenza dei modelli illustrati. Alberto Marconi

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Eric Berne

1910, Montréal

Leonard Bernstein, conosciuto come Eric Berne (1910-1970), fu medico e psicoterapeuta. È noto per aver sviluppato il concetto dell’analisi transazionale. Tra le sue opere ricordiamo: La mente in azione, “Ciao!” ... E poi?, Fare l’amore, Intuizione e stati dell'io, Analisi transazionale e psicoterapia.

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