Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 2 liste dei desideri
E lo chiamano lavoro...
Disponibilità immediata
6,00 €
6,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Koine
6,00 € + 4,70 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libro di Faccia
10,50 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Koine
6,00 € + 4,70 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libro di Faccia
10,50 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi
E lo chiamano lavoro... - Carla Ponterio,Rita Sanlorenzo - copertina
E lo chiamano lavoro... - Carla Ponterio,Rita Sanlorenzo - 2
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
E lo chiamano lavoro...

Descrizione


L'età di Marchionne, oltre alla contrazione del numero di auto prodotte e alla fuga della Fiat dall'Italia, ha un marchio di fabbrica univoco. Il lavoro non c'è, e quando c'è, è sottopagato, precario, privo di diritti e di garanzie. Il numero dei disoccupati è in continua crescita e non bastano, a invertire la tendenza, il moltiplicarsi di tipologie contrattuali sempre meno garantite e gli ottimistici annunci di ripresa di un premier specializzato in promesse. La situazione è determinata, certo, da ragioni economiche ma ad esse si accompagnano, nel definirla, ragioni culturali e politiche altrettanto profonde. La classe operaia - è noto - non va più in paradiso (e quella, sempre più ristretta, dei contadini non ci è mai andata). Non per caso, ma per scelta. Contrapporre il lavoro ai diritti, quasi che fossero questi ultimi a ostacolare la crescita del primo, infatti, non ha nulla a che fare con l'occupazione ma serve a ridefinire l'organizzazione della società e le sue gerarchie. Lo dice in modo evidente la parabola del diritto del lavoro, dallo Statuto del 1970 al jobs act. In poco più di qurant'anni è cambiato tutto e lo Statuto sembra, oggi, un guscio vuoto: il dilagare del mito della flessibilità, dipinto come risorsa per distribuire meglio tempi di vita e risorse economiche, non ha favorito lo sviluppo dell'occupazione, ma ha determinato impoverimento e insicurezza. Indietro, peraltro, non si torna. E si apre, dunque, il problema del che fare.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2014
128 p., Brossura
9788865790915
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore