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Non parlare con la bocca piena - Chiara Francini - copertina
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Non parlare con la bocca piena

Descrizione


Una storia di lacrime e risate, dentisti e caramelle, nonne, zie e amiche tatuate, cuori e nostalgia.

"Al terzo giro dell'isolato Chiara si rende conto di aver scelto probabilmente il momento peggiore, con la luce più bella di Roma, per lasciare. Del resto non esiste un'ora perfetta per la fuga perfetta. Da bambina le bastava il tempo di una mela - i bocconi piccoli - per raggiungere la sua cameretta partendo da scuola. Quanto sarebbe stato più facile adesso arrivare in quella casa a piedi, a undici anni, con le bucce verdi ancora tra i denti..."

Bello sapere che si può tornare. Che a ogni passo falso, nella vita, i genitori sono pronti a riabbracciarti con un calore che gli anni non hanno mai attutito né tanto meno spento. Per Chiara, questo calore profuma di caffè e canta sulle note della Vedova allegra. Perché i suoi genitori sono così, loro che l’hanno tirata su in amorosa allegria, le hanno costruito attorno un mondo da fiaba e hanno trattato la vita come una partita a tombola a Natale: leggera. Chiara ha appena lasciato Federico, il loro nido e i gatti. Il suo essere una donna fallica le ha impedito di portare avanti pure questa storia. E sì che stavolta si era impegnata. Ora il dolore le morde il cuore. Anche le donne come lei soffrono. Ma niente, non ce la fa, ed eccola a suonare il citofono a papà, a trascinarsi su per le scale i due trolley, ad addolcire la vita masticando Galatine per consolarsi un po’. Come le hanno insegnato fin da piccola. Meno male che, a casa dei suoi, Chiara ritrova tutto com’era, la cameretta rosa da principessa, l’albero di Natale acceso a ogni stagione, le riviste anni Novanta, gli amici di famiglia chiassosi e colorati. E naturalmente la matura armonia d’amore fra i suoi genitori. Un amore che ha superato tante prove, un amore coraggioso e per nulla convenzionale, un amore disinteressato e forte che ha sconfitto i pregiudizi, spesso con il fendente di una risata. Ma anche un amore buffo e capace di curare le ferite della vita (pure quelle che non si rimarginano perfettamente e lasciano la cicatrice). Una vera scuola d’amore, da cui Chiara avrà ancora molto da imparare.
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Dettagli

2017
27 aprile 2017
288 p., Rilegato
9788817093750
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Indice

Trovare parcheggio sotto casa dei suoi non p mai stato facile, specialmente alle sette di sabato sera. Al terzo giro dell'isolato Chiara si rende conto di aver scelto probabilmente il momento peggiore, con la luce più bella di Roma, per lasciare. Del resto non esiste un'ora perfetta per la fuga perfetta. Da bambina le bastava il tempo di una mela - i bocconi piccoli - per raggiungere la sua cameretta partendo da scuola. Quanto sarebbe stato più semplice adesso arrivare in quella casa a piedi, a undici anni, con le bucce verdi ancora tra i denti. La Clio rossa, con un fanalino rotto, l'aveva ereditata dalla zia Gertrude. Non ci aveva pensato un solo attimo a farla sua per via di quel girasole. L'aveva salvata dallo sfasciacarrozze per via di quel grosso girasole di plastica giallo contento. Se ne stava tutto arrotolato al volante e le sbatteva puntualmente in faccia ogni volta che sterzava. Aveva imparato a schivarlo con un movimento fluido e danzato del collo. Sembrava un po' una ragazza del ghetto in collera. Non si era mai pentita di quella scelta, né del girasole.

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

Premessa fondamentale. Chiara scrive benissimo. La sua prosa è agile, frizzante, scorrevole. Si districa benissimo con la sintassi, a differenzadi colleghi giovani anche blasonati, regalando passaggi memorabili, padroneggiando un vocabolario ricchissimo che non toglie nulla alla freschezza, e senza rinunciare a qualche neologismo che finisce per trovarsi a suo agio e risultare piacevole per il lettoredi qualsiasi estrazione. La sua descrizione di una nicchia d'alto bordo del piccolo mondo omosessuale romano è lontana anni luce dalla sguaiataggine proterva e aggressiva della moderna lobby LGBT e delle parate in perizoma di cuoio e boa di finto struzzo tanto quanto (chi avrà letto capirà) i membri del circolo "Caterina di Svezia" sono antipodici dai fan del coprofago e pedofilo Mario Mieli. Per questo il primo romanzo di Chiara finisce per piacere anche a chi non condivide affatto la sua idea di maternità (la giovenca), forse maturata a causa di una ferita personale che nel libro rischia, mascherata da una trama quasi sempre leggera, di essere trasformata in teorema, o a chi trova tutto sommato superfluo e perfino appena fastidioso il tono strafottente con cui si parla di fede e di cristianesimo, rischiando qualche volta di scavalcare il sottile confine tra la facezia e l'offesa. No, due uomini per quanto affetuosi, e checché ci si sforzi di farlo credere, non possono essere chiamati "genitori". E sì, anche la Chiara del libro sarebbe stata più felice e completa se nella sua vita fosse stata presente una mamma, per quanto imperfetta, così come un miope, pur lieto di vedere, non smetterà mai di sognare come sarebbe stata una vita senza occhiali. Però, si condivida o meno la descrizione di un mondo perfetto dove unica grande assente è proprio lei, la maternità (quasi assente, ma non voglio peccare di spoiler), Chiara (la scrittrice non l'omonima protagonista del libro) ha stoffa da vendere. Sa scrivere e lo sa, ma non cade mai nell'errore dell'autoreferenzialita', oggi così comune. Così il ritmo resta sempre elevatissimo, non smarrendo mai la verve di romanzo giovanile scritto con entusiasmo e passione, si sorride molto e il finale, toccante, inumidisce gli occhi. Leggerò anche il prossimo romanzo di Chiara? Non vedo l'ora! Brava, davvero.

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Recensioni: 5/5

Un libro che scalda il cuore. La lettura perfetta per aspettare il Natale, da leggere magari proprio affianco all'albero illuminato. Lo stesso albero che per Chiara resta acceso tutto l'anno. Un libro effervescente e raffinato allo stesso tempo, specchio dell'autrice. Non parlare con la bocca piena è un inno alle donne forti e indipendenti. Una storia piena di amore in tutte le sue forme, senza distinzioni di genere. Un libro confortevole e confortante.

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Serena Varano
Recensioni: 5/5

Ho assistito meno di due settimane fa, alla presentazione di questo libro e mi aveva fatto pensare una frase detta da Chiara: "bisogna eradicare il preconcetto per cui un'attrice non può essere anche scrittrice". Proprio questo mi ha convinta a comprare il libro, a dargli una chance e non solo non me ne sono pentita, sono anche contetissima di averlo fatto. La trama è coinvolgente, ci si immedesima facilmente grazie alla scrittura ricca di dettagli. Ci si emoziona con Chiara, si ride con e di Chiara e si piange anche molto, ahimé! Sicuramente un libro da leggere e regalare.

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Recensioni: 5/5
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Conosci l'autore

Chiara Francini

1979, Firenze

Chiara Francini è un'attrice e scrittrice toscana. Non parlare con la bocca piena, pubblicato da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli nel 2017, è il suo primo romanzo. A questa prima prova seguono altri libri nel corso degli anni: Mia madre non lo deve sapere (Rizzoli, 2018), Un anno felice (Rizzoli, 2019) e Il cielo stellato fa le fusa (Rizzoli, 2020).Nel 2023 esce Forte e Chiara. Un'autobiografia (Rizzoli).

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