Il volume offre un contributo all’analisi e all’approfondimento dei rapporti tra contratto e reato, con un approccio interdisciplinare attento ad individuare soluzioni alla luce dell’unitarietà dell’ordinamento, utilizzando risultati ermeneutici di diversi àmbiti giuridici. Accademici e professionisti forniscono con i loro saggi un quadro di grande attualità circa la rilevanza in àmbito civile, penale, amministrativo, fiscale di temi quali l’usura, l’abuso di mercato, l’insider trading, i reati contratti e i contratti in reato, le reazioni dell’ordinamento al riciclaggio di denaro. Intensa e proficua è la riflessione dedicata ai rapporti tra nullità civilistiche e illiceità penale, tra illegalità e illiceità in una prospettiva attenta all’uso di princípi e criteri ermeneutici quali la proporzionalità, l’adeguatezza, la ragionevolezza indispensabili all’interprete che voglia attuare i valori che permeano l’ordinamento. Un fil rouge lega tutti i contributi: la consapevolezza che spesso la legislazione penale è funzionale al controllo dell’esercizio dell’autonomia privata e che nella valutazione dell’operazione economica concetti quali l’illiceità assumono contenuti e trovano rimedi sempre più complessi e articolati che richiedono conoscenze intersettoriali e competenze ermeneutiche adeguate. Non stupiscono, quindi, né l’uso di concetti e categorie propri del diritto civile per risolvere problemi in àmbito penale, e viceversa, né l’utilizzazione di decisioni giurisprudenziali elaborate da corti europee per argomentare e trovare soluzioni appropriate a problemi domestici: in questo modo antichi problemi come quelli posti dalla nullità c.d. virtuale trovano nuove risposte che costituiscono una testimonianza della proficuità dell’uso di un’interpretazione che sia all’un tempo sistematica ed assiologica.
Leggi di più
Leggi di meno