Maschio adulto solitario

Maschio adulto solitario di Cosimo Argentina editore Manni collana punto G pagine 312 prezzo € 17,00 anno 2009 “Io sono Kuma, un maschio adulto solitario che...” Sono queste le parole pronunciate più volte dal protagonista di un romanzo drammatico, crudo, che racconta in prima persona le vicende tormentate di Dànilo Colombia un ragazzo poco più che diciottenne che incomincia una vita reprimente e solitaria sempre al margine della follia. E' una vita difficile e aspra regolata da datori di lavoro rognosi senza gratifiche, da una famiglia invasa da un usurpatore in cui ripone un grande sentimento di odio, e dall'amore per Sara un'adolescente di cui Dànilo è appassionatamente innamorato. Un mix di ostacoli che segnano indelebilmente la sua vita conducendola in un baratro di costernazione irrobustito da una Taranto fatiscente raccontata abilmente da Argentina che sa esporre tanti aspetti decadenti in modo schietto senza risparmiare nessuno. Le fasi della vita di Dànilo sono tante e diverse: dapprima il militare a Bari dove inizia una rocambolesca storia d'amore con Sara quella che diventerà l'unico amore vero della sua vita ed un uscita di sicurezza da un mondo non adatto a lui in cui andava alla ricerca di un traguardo che non c'era, successivamente un periodo di vita al nord con un posto di lavoro dissacrante alla Dresden una fabbrica che inscatolava tonni e un appartamento dove Dànilo viene a conoscenza degli Invisibili che non lo lasceranno più solo, tra cui la figura di suo padre unico volto di fiducia ed esempio della sua famiglia, fino a un ritorno nella sua terra natia per tentare di intraprendere una carriera da avvocato. Anche l'amore segue un percorso distruttivo e frustrante caratterizzato da storie solo carnali con varie donne che si susseguono nel tempo come la sig.na Adelina Rotunno “una sorta di ago ipodermico su cui la mattina qualcuno posava su una gonna e due file di perle con il gancetto mezzo rotto” in cerca di esperienze erotiche con il primo soldato che ci stava, o come Maria la sessantenne che lavorava alla Dresden con cui la relazione prende aspetti violenti come anche con Elettra su cui Dànilo scarica tutta la sua forza e infine con Armida. Storie vissute senza neanche un motivo preciso e soprattutto senza amore perché i sentimenti di Dànilo erano rivolti giorno e notte a Sara la sua piccola bambina. Un percorso sempre più decadente ai danni dell'autostima del giovane uomo che ha come unici amici dei vecchi compagni di Taranto perennemente assenti e Anselmo un cieco di Bari, con una realtà da maschio solitario degna di Dànilo, che gli fa da guida sulle scelte da prendere, e inoltre come unico modello Kuma il cane lupo di una videocassetta, un bel esemplare di maschio adulto solitario che si tiene distante dal branco senza mai perderlo di vista ed incomincia una dura lotta di sopravvivenza per non precipitare nel baratro dei crepacci e così si paragona Dànilo che sentiva la necessità di guardare e studiare la gente attorno a sé senza mai stringere i contatti. Ammirabile il tono narrativo molto scorrevole e chiaro utilizzato da Cosimo Argentina che alle volte diventa familiare grazie all'integrazione di dialoghi e frasi tipiche della lingua tarantina e barese. Un romanzo cupo ma molto bello che mi ha colpito, come credo colpirà anche voi, sia grazie alla tenacia del personaggio protagonista che va avanti in un viaggio senza uscita e sia per l'abilità utilizzata nella narrazione. Consigliato a chi si voglia lasciar trascinare da una storia drammatica ma avvincente che vi saprà sapientemente avvolgere anche grazie ad un humour sottile e pungente perché in questo romanzo si ride anche. Michela A.