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Anno edizione: 2021
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Indice
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È il primo libro che leggo di questa scrittrice, e posso affermare che questo romanzo storico è davvero interessante. La storia è così ben strutturata che non vorresti mai che finisse. Lo scritto è piacevolissimo grazie alla scorrevolezza del testo e alla buonissima traduzione; infatti, non dobbiamo mai dimenticare che se apprezziamo uno scritto nato in un’altra lingua, dobbiamo ringraziare sempre la bravura dei nostri traduttori per la mole di lavoro che si sobbarcano ogni volta che affrontano un nuovo lavoro. È un libro che consiglio non solo agli amanti della storia, ma a chiunque voglia nutrirsi di piccole curiosità sulle usanze negli ambienti reali. Mi piace molto anche la copertina, il tipo di carta e i caratteri usati per il testo.
La trama è quella, storica anche se romanzata, dell'ascesa della giovane (appena diciottenne) regina Vittoria al trono più famoso del mondo, quello inglese e del suo passaggio da adolescente a donna e da donna a monarca. La cornice descrive gli intrighi di corte contro una erede al trono ritenuta letteralmente non all'altezza (Vittoria era alta 1.49 cm), le manovre per contrastarla da parte dello zio Cumberland, quelle per plagiarla da parte della madre e di Lord Conroy; il supporto, prezioso e presto sfociato in infatuazione per il primo ministro Lord Melbourne. E, infine, gli intrighi dell'altro zio, Leopoldo del Belgio, per farle sposare il cugino Alberto. Ed è storia che la regina Vittoria abbia sposato il cugino Alberto. Un matrimonio di «sconvenienza» visto che i due cugini si erano davvero innamorati, a dispetto delle loro indoli diverse. Sullo sfondo, molto attenuato e sfocato, i grovigli e gli interessi distorti del parlamentarismo (che per quanto istituzione democratica non fa né ha mai fatto troppo onore a se stessa); i disordini sociali e i cambiamenti socio-antropologici di un paese che stava entrando in una nuova era, rivoluzionaria per molti versi e per altrettanti versi complessa. Ma è davvero un accenno, e di questo il lettore consapevole dovrebbe avere coscienza: non è un romanzo di Dickens. È un romanzo piacevole, scorrevole, con personaggi ben delineati. Ma è pur sempre un romanzo di intrattenimento storico e non storicista, dove quel che conta di più è, non a caso, giungere (magari un po’ troppo in fretta nonostante le oltre 400 pagine del libro, molte delle quali disperse tra balli in maschera e prove d'abito) al classico happy ending da fiaba.
Ho iniziato a leggere questo libro di Daisy Goodwin dopo aver visto la prima stagione dell'omonima serie tv "Victoria". Ho amato la trasposizione televisiva e i suoi personaggi (Victoria e Albert su tutti) e speravo di scoprire qualche aneddoto in più leggendo questo libro, il quale invece si è rivelato essere noioso e, tra l'altro, povero di contenuti rispetto alla serie tv! Inutile dire che questo libro è stata una completa delusione! Continuerò a guardare la serie televisiva, di gran lunga più bella e interessante!
Recensioni
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