I custodi di Slade House

Il primo romanzo che lessi di David Mitchell fu il famoso Cloud Atlas, fantascienza allo stato puro, intricato ma che ti resta nel cuore. Ciò che non ricordavo, però, è la sua “mente” contorta. Non fraintendetemi, non è un difetto, anzi… è un pregio che per chi scrive libri del genere è un po’ come vincere alla lotteria. Con I Custodi di Slade House cambia del tutto genere. Un mix di horror, fantascienza e drammi quotidiani che ogni lettore, prima o poi, incontra nella vita. È una raccolta di cinque racconti.

In questo romanzo nulla è come sembra ed è proprio questo il bello perché il lettore si trova costantemente in una sorta di limbo tra sogno e realtà. L'atmosfera che si respira fin dalle prime pagine è misteriosa e inquieta ed è l'antipasto ideale per tutto quello che verrà dopo. La trama è ben studiata e non lascia nulla al caso. Mi è piaciuto talmente tanto che avrei gradito qualche pagina in più! Non conoscevo l'autore ma visto il suo stile di scrittura sono tentata di leggere altre sue opere.

Si tratta del primo libro che leggo di questo autore e devo ammettere di essere rimasta piacevolmente sorpresa. La storia mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine. L'autore riesce a creare un'aura di mistero intorno ai personaggi centrali della storia, facendo ruotare attorno a loro tutti gli altri, con le loro storie. Man mano che si avanza nella storia si avverte il bisogno impellente di sapere come andrà a finire, cosa succederà ai diversi personaggi e finalmente capire qual'è il filo conduttore tra tutti loro. Consigliato a tutti coloro che amano le atmosfere cupe ed irreali, capaci di stimolare la fantasia del lettore.