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Sulla scia della Cassar Scalia, un nugolo di scrittori si fa strada ad Acireale e dintorni. A fianco di Cantarella, Russo e Maimone troviamo questo libro di Davide Pappalardo, che ambienta però la sua vicenda in varie città del nord e in un passato immaginifico. Il ritmo è dato più dall'azione che dalla scrittura, come nella tradizione hard boiled; ciò comporta una certa difficoltà a seguire il plot. I personaggi sono però ben caratterizzati e non mancano momenti di tensione e di puro divertimento. il filone acese si fa seguire.
Che fine ha fatto ma soprattutto chi è Sandra Poggi? “Sandra vuole scoprire il mondo. E’ come una bambina desiderosa di capire come va la vita. Piena di domande. Pronta ad esplorare. Non so come dirlo, ma grazie a lei vedi tutto sotto una luce diversa. Ti prende per mano e ti conduce su strade mai battute.” E’ un’ammaliatrice, un camaleonte o semplicemente una ragazza fuori posto in una famiglia che non sa apprezzarla per quello che è? Ho finalmente ritrovato Libero Russo, il trasandato investigatore privato (in attesa del rinnovo della licenza???) di Buonasera (Signorina). Lo ritrovo un po’ cambiato: si è dato una ripulita, è più maturo e sfodera una cultura artistica che non avrei mai immaginato. Ho notato una scrittura più curata, anche se lo stile è fortunatamente sempre lo stesso con l’immancabile ironia che qua e là sdrammatizza. Ci sono belle pagine cariche di nostalgia per la Sicilia in cui Libero ha trascorso la sua infanzia: il nonno, il mare, l’Etna. Ogni tanto ritorna anche il ricordo di Clelia, mai dimenticata nonostante sia stata l’origine dei suoi guai, alla quale Sandra somiglia molto. Come nel libro precedente ci sono tante citazioni cinematografiche, musicali e soprattutto letterarie: si va dai fumetti di Alan Ford a Shakespeare passando per Mann, Cronin, Stevenson e persino Dante e Pascoli. Leggete attentamente e divertitevi a scovarle: io mi ci diverto un sacco. E se non le trovate, non importa: è un libro che in ogni caso vi appassionerà.
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