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Una bella infarinata di storia, usanze, geografia, morfologia dei territori. Nel complesso, nel testo, si trovano un insieme di notizie utili e stimolanti per chi è interessato a visitare la regione della Camargue. Lo consiglio.
Gli inglesi e la Francia, una storia di amore e odio: due sentimenti che per secoli si sono intrecciati ma che portano comunque sempre più spesso gli inglesi a trasferirsi definitivamente o per buona parte della loro vita nella regione francese. In questo caso stiamo parlando della Camargue, una zona che rasenta il mito e non solo nell’immaginario britannico. Geograficamente la Camargue fa parte della Provenza anche se spesso, quando si parla di Camargue si intendono principalmente le saline, il parco nazionale, la cittadina di Saintes-Maries-de-la-Mer e Arles. Grazie a questo scrittore si riesce a percepire molto bene la natura selvaggia (o quasi) che si riesce ancora a trovare in luoghi come questo dove il Rodano incontra il Mediterraneo formando un habitat perfetto per diverse specie di animali, uccelli e piante. E’ un luogo che colpisce con i suoi bellissimi paesaggi come quelli presenti all’interno del parco nazionale che si possono vedere percorrendo i sentieri sia a piedi o, preferibilmente, in bicicletta per godersi meglio il paesaggio senza stancarsi troppo. Mullins comincia il suo racconto di questa terra mitica citando e riportando i pensieri che hanno avuto altri personaggi importanti che si sono recati nella zona prima di lui: Vincent Van Gogh, Dumas e ovviamente Mistral. Van Gogh ha soggiornato un po’ troppo poco ma ha prodotto dei veri e propri capolavori sfruttando i paesaggi e soprattutto la luce che solo in questa parte d’Europa avrebbe potuto avere. Ma se Van Gogh aveva amato questa terra in maniera appassionata, Dumas padre non ne aveva parlato molto bene. Il suo romanzo di viaggio sulla Camargue riporta più cose negative (zanzare, insetti vari, desolazione e umidità oltre che luoghi insalubri) che cose positive (tranquillità, natura incontaminata e uccelli speciali). Frédéric Mistral, poi, merita un capitolo a parte visto che fu proprio lui insieme ad un gruppo di accoliti, che cercò non solo di far conoscere meglio questo territorio ma anche di preservarne la lingua e la cultura. Ma la Camargue è stato anche un porto da cui sono partiti i crociati e da cui sono sempre passati i pellegrini diretti verso Santiago di Compostela. C’è tutto questo e molto di più in Camargue, fascino moderna, storia e leggenda si mescolano insieme creando un luogo unico e una regione che assume quasi i contorni del mitico. Il turismo di massa ha oramai raggiunto quasi ogni angolo di queste terre una volta inospitali, ma si riesce comunque ancora a sentire un po’ la natura selvaggia grazie alla molteplicità di animali che sono presenti ancora liberi sul territorio. Ciò che attrae ogni anno migliaia di turisti non è solo il mare o le passeggiate a cavallo, ma anche i bellissimi cavalli bianchi e i tori che vengono allevati sia per le corse con i tori sia per l’alimentazione. E poi esistono le “mas”: fattorie dove questi animali vengono allevati che spesso affittano anche delle stanze o dei mini appartamenti e che sono governate dai gardians, altra figura mitica della Camargue. Oltre a raccontarci tutto questo, l’autore si dilunga anche sulla parte gastronomica parlando di alcuni piatti che rappresentano il luogo come la bouillabaisse e lo stufato di toro ma lascio a voi scoprire le altre caratteristiche non solo di questo romanzo ma anche della Camargue. E’ sicuramente un libro molto interessante ed è davvero utilissimo per chi sta organizzando un viaggetto da quelle parti oppure per chi ci è già stato e vuole rinfrescarsi un po’ la memoria. ** L’AUTORE ** Edwin Mullins è inglese e, prima di tutto, è un giornalista che collabora con testate importanti quali il Sunday Telegraph e il Daily Telegraph come corrispondente d’arte, ma è anche un produttore cinematografico oltre che scrittore. Anche lui, come l’altro autore inglese di cui vi ho parlato nella mia precedente opinione, ha scritto di questa terra anche perché ci vive per buona parte dell’anno e se ne è innamorato. Ovviamente ha scritto numerosi altre libri anche se in Italia, oltre a questo di cui vi ho parlato, potete anche trovare “Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela”. Buona lettura a tutti.
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