Romanzo travagliato, per stessa ammissione dell’autore nel suo saggio che divenne prefazione solo per la prima edizione del 1948. Iniziato in età giovanile, fu pubblicato solo nel dopoguerra “per avverse circostanze”, tra queste anche la censura nonostante l’adesione del protagonista, il liceale Mainardi, ad un fascismo di prima maniera, che richiamava più per la carica rivoluzionaria e antiborghese e per una carica di violenza istintiva che per un’adesione ideologica (ammesso che all’inizio ci fosse un impianto ideologico coerente e riconoscibile nel fascismo). Il delitto Matteotti viene inizialmente richiamato diverse volte per evidenziare la contrapposizione tra i primi schieramenti a favore o contro l’onorevole assassinato. Una volta definito a grandi linee il contesto politico e storico della storia, il romanzo si immerge nella relazione tra il Mainardi e la giovane Giovanna, ormai al termine del percorso scolastico, incontrata di persona solo una volta e, successivamente, nei diversi resoconti degli amici e conoscenti. Una storia di amore che si mescola con la relazione con Zobeida, una donna di malaffare che vive nell’atelier di una tenutaria (non si capisce bene se sia una semplice prostituta o qualcosa di più). L’ultima parte del romanzo assume una dimensione quasi onirica, fa da sfondo un funerale di una giovane suicida per amore dal quale scaturisce un improbabile dibattito sulle norme da applicare all’amore. La contestualizzazione geografica è molto vaga, si fa riferimento ad un Duomo e alla sua piazza circondata da “palazzine rosse settecentesche a semicerchio”, un Arcivescovado dal quale proveniva un “puzzo di preti” ed un odore di limoni e ad un arsenale/cantiere di barche posizionato dopo un ponte che riportano alla mente Ortigia, centro storico di Siracusa; una montagna rosa ed il lungo corso denominato Parasanghea scompigliano però le certezze!
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Edizione:10
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Anno edizione:2001
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Zenone 30 dicembre 2024
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LORENZO GIACINTO 28 dicembre 2005
Bellissimo romanzo di formazione che intreccia in modo suggestivo ritratto psicologico e poesia. I grandi temi dell'adolescenza tra cui l'amicizia, l'amore, lo slancio politico, la voglia di esserci e di mostrare il proprio coraggio; tutto questo è dipinto con rara maestria e levità di tocco. Un libro forse ancora troppo sottovalutato (lo fu anche da Vttorini), ma che rientra a pieno titolo, per la sua grande verità di rappresentazione, nel novero delle opere migliori del nostro secolo.
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