Un anno di scuola secondo Carlotta

Gli anni della scuola sono formativi per ognuno di noi, segnano ragazzi e ragazze impegnati nel difficile passaggio dall’adolescenza ad una vita adulta. Elisa Castellana, autrice ed insegnante milanese, con il suo romanzo “Un anno di scuola secondo Carlotta”, edito dalla casa editrice ligure Zona in maggio 2015, coglie sensazioni e problematiche di un anno di liceo, raccontandoci come questo viene vissuto dalla protagonista. Carlotta è un’adolescente timida, ma dotata di una capacità riflessiva quasi inusuale per i suoi coetanei, tesa ad analizzare volta per volta gli avvenimenti principali che caratterizzano la sua vita scolastica e non, che intervengono nella sua esistenza e in quella delle persone che le vogliono bene. A tratti, le sue riflessioni ricordano vagamente quelle della protagonista de “L’eleganza del riccio”, best seller francese di qualche anno fa. Carlotta però non paventa mai l’ipotesi del suicidio, perché non ne avrebbe motivo, d’altro canto perché alla fine dei conti non è quel tipo di persona: ciò che sta alla base del personaggio è una coerenza di fondo che le permette di affrontare con filosofia qualsiasi situazione. Nonostante questo, non ci troviamo di fronte ad una protagonista perfetta dal punto di vista morale, ma viene resa realisticamente anche nella manifestazione delle invidie, delle gelosie che caratterizzano l’età adolescenziale. Gli altri personaggi, seppur importanti e tutti abbastanza definiti e coerenti, finiscono per essere lo sfondo dei pensieri di Carlotta, i motori che la spingono ad agire in questo o in quel modo, a pensarla in una maniera o nell’altra. Si rivelano, tutti, come espedienti che motivano la scelta delle tematiche: il padre di Carlotta induce ad una riflessione sui rapporti tra padri e figli, e anche, perché no, tra marito e moglie; quest’ultima, la madre di Carlotta, a sua volta rappresenta un modo di rapportarsi con la propria figlia,che è problematico a volte, ma sempre positivo per la crescita della protagonista, che di ciò è consapevole; Chiara, la migliore amica di Carlotta, è colei che, interagendo con la protagonista, fa emergere l’odio/amore, caratteristica di tutti i rapporti adolescenziali. l'autrice avrebbe potuto, ad esempio, rappresentare questo tema con l’utilizzo di un fidanzato, di una figura maschile, anche se va detto che la scelta di una figura femminile è azzeccata perché più coerente con la protagonista, la quale risulta ancora un po’ impacciata nell’approcciarsi ad un’eventuale vita sentimentale, soltanto accennata. Sfondo di personaggi e vicende è la scuola che frequenta Carlotta, un liceo scientifico milanese, teatro di professori saggi e compagni di scuola a volte talmente responsabili da poter essere una sorta di esempio per qualsiasi liceale dei nostri anni. Questo non vuol dire che i lati negativi di ognuno vengano ignorati, ma entrano in gioco sempre in maniera misurata, controllata, affrontati con tatto stilistico. La verosimiglianza di alcune situazioni fa intuire come Elisa Castellana si stia muovendo bene in un campo perfettamente suo, in una situazione che vive ogni giorno, grazie alla sua professione. L'autrice sa far riflettere, emozionare; soprattutto riesce a farci entrare nella testa di Carlotta con una facilità quasi impressionante. I dialoghi risultano talvolta ripetitivi, ma questa non è una pecca in quanto parole ed espressioni riflettono sempre bene il personaggio introdotto a parlare.