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L'educazione in ostaggio. Sguardi sul carcere - Elisabetta Musi - copertina
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L'educazione in ostaggio. Sguardi sul carcere
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Descrizione


Entrare in carcere è calarsi in un mondo insospettato con le sue regole, le sue pene aggiuntive fatte di umiliazioni, scherni, divieti arbitrari, ricatti e imposizioni che confondono il lecito e l'illecito, riconfigurando la linea di demarcazione tra detenuti e interpreti - non sempre irreprensibili - del sistema di giustizia. Un concentrato di malessere, rabbia, solitudine che le condizioni di reclusione e convivenza coatta in spazi asfittici moltiplicano, rendendo esplosive. Eppure, nonostante studi e statistiche abbiano dimostrato che un maggiore scambio con l'esterno riduce il rischio di recidiva, abbassi il livello di tensione e pericolosità, dentro e fuori dai luoghi di pena e detenzione, sul carcere e i suoi ospiti è riservata dall'opinione pubblica scarsa attenzione e soprattutto disprezzo, indifferenza, risentimento. In queste condizioni nessun avvicinamento, nessuna pratica di cambiamento è possibile: ognuno finisce per arroccarsi nei propri territori, coltivando rabbia e distacco. Nelle realtà in cui qualcosa è cambiato, decisiva è stata una destrutturazione degli schemi mentali e dei loro perimetri: la contrapposizione noi-loro è stata sostituita dalla logica noi-con-loro, a partire dal riconoscimento che le radici del male sono in ognuno di noi, per quanto diverso sia l'esito a cui portano. Si tratta di passare dal paradigma della distanza e della reciproca estraneità a quello della prossimità e della contaminazione, per vedere se e come questo cambia l'azione e la considerazione reciproca. Questo è ciò che tenta di fare il volume, dando voce a diversi soggetti che sono venuti a contatto con la realtà carceraria e che riferiscono della caduta di certezze e punti di riferimento fino a poco prima ritenuti ferrei e inattaccabili. La convinzione è che a partire dalla cedevolezza dei confini sia possibile ripensare la struttura detentiva, che qualcosa ha modificato a contrasto dell'immobilismo e dell'assoluto isolamento del reo dal mondo-comune, ma con una lentezza che rischia di dissolverne i benefici.
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Dettagli

2017
14 giugno 2017
192 p., Brossura
9788891752666
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Indice

Indice
Vanna Iori, Prefazione
Introduzione
Parte I. Altri sguardi. Avvicinando mondi lontanissimi
Se l’università va in carcere...
(Generatività di un incontro; Una destabilizzazione che produce senso critico; Scrivere per dare voce allo spaesamento e forma all’esperienza; Il carteggio: imprevisto, inatteso, “pedagogicamente corretto”; Una conclusione inquieta)
Come in un gioco di specchi: incontri, riflessioni, rifrazioni
(Intuizioni letterarie: l’attualità de I miserabili; don Augusto Fontana, Rischiarare le tenebre del carcere e gli abissi dell’anima: un compito per l’educazione; Sconfinamenti, di qua e di là dalle sbarre: le riflessioni di Ugo; Maria Inglese, (S)guardo dentro; Carla Chiappini, Da quindici anni impegnata a raccontare la pena detentiva: una giornalista in carcere; Alberto Gromi, Sopravvivere tra speranza e disperazione. Il carcere come luogo dell’attesa senza senso)
Parte II. Ricominciare dagli affetti e dalla cura delle relazioni
Una sfida alla trappola del male
(Spezzare la catena della rabbia e dell’odio; Non per buonismo ma per dignità e rispetto, anche delle vittime; Umanizzare il carcere: il lato “chiaro” della pena)
Rimanere padri “dentro”. Il diritto alla famiglia
(Esercitare il diritto alla paternità; Memorie di incuria paterna; Azioni positive a supporto dei padri (ma anche dei figli))
Legami che liberano
(Quando la relazione tra genitori in carcere e figli è occasione di crescita e libertà?; Legami che opprimono, legami che affrancano. Tre situazioni a confronto; La “tentazione dell’immaturità”: sottrarsi al confronto)
Sprigionare la genitorialità
(Costruire alleanze in uno scenario generale di disalleanze; Accanto a genitori detenuti: la verità come conquista; Rinascere genitori)
Come i sassi di Pollicino: tratteggiare possibili vie di uscita dal male
(Da dove passa la possibilità di cambiamento?; Fare esperienza di altre versioni di sé; Sconfinamenti necessari: cambiare intorno al carcere per cambiare al suo interno; Alla fine... education first!)
Bibliografia.

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