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Questo libro nasce con lo scopo di raccogliere fondi per la Elton John AIDS Foundation, l'associazione no-profit fondata da Elton per sostenere economicamente la prevenzione e la ricerca sull'AIDS. L'incipit racconta dell'incontro tra Elton e Ryan White, un ragazzino emofiliaco che ha contratto il virus in seguito a una trasfusione, e di come questo incontro gli abbia dato la spinta per risalire dal baratro di dipendenze (droghe, alcol, cibo, sesso) in cui era caduto... Successivamente si passa a una lunga (e un po' pesante) parte in cui vengono enumerate le statistiche relative all'AIDS, che arricchisce ciò che già "a grandi linee" tutti conoscono sulla malattia, che sconvolge per come si sia faticato per arrivare a una consapevolezza della malattia, per toglierle lo stigma di "malattia dei gay", e che sconvolge ancora di più perché nella lotta al virus ci sono Stati, Chiesa e aziende farmaceutiche che non ne escono proprio a testa alta... Infine, la retorica soluzione: l'amore è la cura. La malattia si cura con l'amore, con la prevenzione, affrontando i soggetti interessati con umanità, con l'impegno da parte di ciascuno, informandosi e trasmettendo ciò che sappiamo a chi verrà dopo di noi, battendosi per la dignità delle persone malate. Be', sarà perché io un po' retorica lo sono sempre stata, ma questa buonistica e banale visione delle cose mi calza a pennello. E non vale solo per l'AIDS, vale per tutte le cose della nostra vita. Ognuno può fare qualcosa per ciò in cui crede, e penso soprattutto al volontariato e al sostegno di situazioni disagiate, a ciò che nel proprio piccolo tutti possono fare quotidianamente.
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