Ritmo narrativo costante: non riesci a smettere di leggerlo. In un attimo ti trovi avvolto dalla tragicità degli eventi, ma altrettanto velocemente arrivi a raggiungere la felicità grazie a questa straordinaria famiglia, al supporto degli amici e al cerchio della solidarietà.
Dono. Lettera alla sconosciuta che ha salvato mio figlio
Ale ha quattro anni. E ha la leucemia. Tutta la famiglia, madre, padre e fratellino, piomba all'improvviso nella tragedia. Chemioterapia, ospedali, viaggi, traslochi. E, alla fine, la buona notizia: la malattia è in remissione. Ale può iniziare la scuola elementare. Si può ricominciare a respirare, anche se è così difficile ricominciare a vivere dopo due anni di inferno. Ale ha dieci anni. E la leucemia è tornata. Questa volta non se ne vuole andare, e l'unica speranza è un trapianto di midollo osseo. È allora che nella vita di Emanuela Imprescia, la madre di Ale, entra quel numero scandaloso: 1 su 100.000. È la probabilità di trovare un donatore compatibile. Un numero che suona come una condanna per molti malati. Ma nel caso di Ale si trasforma in una possibilità: da qualche parte in Germania, una giovane donna geneticamente compatibile con Ale ha scelto di iscriversi nel registro dei donatori ed è disposta a donarsi per aiutarlo a rinascere. Emanuela Imprescia lavora da anni nell'Admo, l'Associazione donatori di midollo osseo, per sensibilizzare tutti gli italiani sull'importanza di donare la possibilità di una vita a tutti coloro che hanno una sola possibilità, una sola su centomila. E ha scritto questo libro per portare la sua storia, e la lettera di ringraziamento alla donna che con il suo Dono ha salvato la vita di Ale, al maggior numero di persone, perché una donazione costa poco a chi la fa, ma può significare tutto per chi la riceve. Con uno scritto di Erri De Luca.
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Anno edizione:2015
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Un libro che si legge tutto d'un fiato, capace di portarti nei luoghi, di farti sentire gli odori, di farti percepire l'inquietudine, la paura ma anche la gioia che solo un grande DONO può regalarti. Chi scrive non ha l'obiettivo di farsi commiserare o di far provare un sentimento di pietà per tutti coloro che sono chiamati ad affrontare prove difficili, il suo obiettivo è quello di far crescere in colui che legge la consapevolezza che a volte cambiare il destino è possibile e che questa grande forza alberga in ognuno di noi basta volerlo e soprattutto basta dedicare un po' del nostro TEMPO! Nella simbologia delle piante assocerei questo libro, le persone con le loro storie al mandorlo. Si, perché il mandorlo è il simbolo della rinascita e della speranza grazie al suo presto fiorire in primavera mentre il suo frutto simboleggia il mistero la cui verità la si può conoscere solo attraverso un grande sforzo o una dura prova da superare (immaginate la rottura de guscio). Essendo il mandorlo anche simbolo di conoscenza non mi rimane che consigliarvi di leggere questo libro e sicuramente ne rimarrete arricchiti.
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