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Il punto esclamativo e altri incubi ortografici
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Il punto esclamativo e altri incubi ortografici - Anton Cechov,Igino Ugo Tarchetti,Emilio De Marchi - copertina
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punto esclamativo e altri incubi ortografici

Descrizione


Perché lo scrivano Perekladin non ha mai usato in tutta la sua vita il punto esclamativo? Si può odiare la vocale «U» al punto di uscire di senno ed essere rinchiusi in manicomio? E può la burocrazia trasformare la banale richiesta di un ufficio postale periferico in un caso aggrovigliato che coinvolge persino il ministro? I tre brevi racconti di Cechov, Tarchetti e De Marchi riuniti in questo piccolo libro confermano che la scrittura è un ricco deposito di incubi, gaffe, incomprensioni, malintesi e ilarità. Eppure, talvolta, ossessioni ed errori servono a scoprire fatti nuovi, a condizione di saper fare buon uso delle inesattezze e degli abbagli. Perché da un errore creativo - insegnano i grandi maestri - può nascere una grande storia: «Chi farà pochi errori farà anche poche scoperte».
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Dettagli

EDB
2017
25 settembre 2017
80 p., Brossura
9788810567616

Conosci l'autore

Anton Cechov

1860, Taganrog (Russia)

Scrittore e drammaturgo russo. Cresciuto in una famiglia economicamente disagiata, si trasferì nel 1879 a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di Medicina. Laureatosi nel 1884, esercitò solo saltuariamente, dedicandosi esclusivamente all'attività letteraria. Nel 1890 raggiunse attraverso la Siberia l'isola di Sachalin, sede di una colonia penale, e sulle condizioni disumane in cui vivevano i forzati scrisse L'isola di Sachalin. Minato dalla tubercolosi, passò vari anni nella piccola tenuta di Melichovo, nei pressi di Mosca. Nel 1895 conobbe Tolstoj, cui rimase legato da amicizia per tutta la vita. Nel 1900 venne eletto membro onorario dell'Accademia russa delle scienze, ma si dimise due anni dopo per protesta contro l'espulsione di Gor'kij. Nel 1901 si sposò....

Igino Ugo Tarchetti

(San Salvatore Monferrato, Alessandria, 1839 - Milano 1869) scrittore italiano. A diciotto anni intraprese la carriera militare, ma la abbandonò nel 1865 per stabilirsi a Milano, dove cercò fortuna nelle lettere, collaborando a diversi periodici della scapigliatura. Temperamento estroso, disordinato, sostenuto da vivaci risentimenti anticonformisti ma incline alla solitudine malinconica e alle fantasticherie macabre, consumò rapidamente le sue energie, spegnendosi a soli trent’anni. Lasciò nondimeno parecchie opere, tra le quali si ricordano il romanzo Paolina (1866), l’altro romanzo violentemente antimilitarista Una nobile follia (1867), i Racconti fantastici (1869) e quelli di Amore nell’arte (1869); incompiuta rimase la sua opera di maggior impegno, il romanzo Fosca (1869), portato a termine,...

Emilio De Marchi

(Milano 1851-1901) scrittore italiano. Si laureò in lettere all’Accademia scientifico-letteraria, dove fu poi segretario e professore di stilistica. Ebbe incarichi nell’amministrazione cittadina, in campo assistenziale e filantropico. Nel 1898 fondò e in gran parte redasse una collana di volumetti di educazione popolare, La buona parola. L’attività letteraria di De M. ebbe inizio nel clima della scapigliatura, evidente nel primo, fantasioso romanzo, Due anime in un corpo (1878). Successivamente egli si volse a rappresentare, secondo i modi del realismo, in una prosa dimessa e cordiale, le modeste vicende e gli affanni quotidiani del nuovo ceto che l’unità d’Italia aveva portato alla ribalta: la piccola borghesia cittadina, impiegati, trafficanti, commessi. Capolavoro di De M. è considerato...

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