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Anno edizione: 2015
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In questo libro l'autore vuole presentare la dicotomia tra il cacciatore e la preda, una battaglia antica millenni e che continua tutt'ora. Non aspettatevi però la classica preda impaurita e fuggitiva, in questo libro incontreremo il re dei camosci, un individuo indomito che sbeffeggia quasi il cacciatore. Prendendo in considerazione la recensione questo libro presenta dei punti di forza e debolezza. L'idea alla base è intrigante, innovativa, ma purtroppo sviluppata davvero male. Sono presenti frasi poste senza cognizione all'interno della narrazione, dettagli non comunicati e un finale purtroppo sviluppato davvero in modo pessimo.
Montagna vuol dire fatica, , voglia di vincere, aria che ti penetra tra i capelli, natura che ti accarezza le ossa, ti riempie lo sguardo, profumi che ti riempiono le narici e il cuore, ma montagna vuol dire anche solitudine. Sì, perché la tua salita te la fai da solo, lì impari a misurarti con te stesso, con le tue forze e con il tuo spirito. Qui De Luca mette di fronte due solitudini magnifiche. Il re dei camosci: superbo, forte, impavido, bello, vigoroso, invincibile: una leggenda insomma! A lui è sottomesso tutto il branco, nessuno osa mettersi contro perché lui è il dominante, il più agile e il più forte. E lui, il cacciatore, il suo avversario. Anche lui è un solitario, quasi asociale, che sa arrampicarsi là dove una persona normale non è in grado, uno che nel sangue ha la montagna, i dirupi, le vette. Nessuna legge lo può fermare, nessuno lo può raggiungere: una leggenda anche lui per tutti! Ma ora ci troviamo di fronte all’ultimo duello : entrambi sono diventati anziani, entrambi si sono accorti di non essere più i padroni dell’aria, di non poter più saltare sulle rocce agili e forti. Ed in questo giorno i loro sguardi si incroceranno, i loro odori si mescoleranno, e le loro anime si incontreranno. Davanti ai loro occhi danzerà leggera una farfalla bianca!!! Chi vincerà fra i due? Non importa saperlo. Il cacciatore si accorge come in un film che la natura e gli animali hanno molta ma molta più sensibilità di quella degli uomini e che “il re dei camosci”, cui De Luca attribuisce pensieri e sentimenti umani, ha previsto tutto… ed insieme si avviano verso la meta che la sorte ha loro indicato! Un finale che non ti rattrista ma ti lascia nell’animo una leggera commozione che ti riscalda il cuore!
Brevissimo e bel libro di De Luca. Grande descrizione del rapporto tra il cacciatore e il re dei camosci. Nel complesso piacevole e profondo. Alcune frasi sulla differenza tra l'uomo e l'animale che valgono l'intero libro. Riferito al camoscio De luca scrive che il presente è la sola conoscenza che serve. L'uomo non ci sa stare nel presente. E che le bestie sanno il tempo in tempo, quando serve saperlo. Pensarci prima è la rovina degli uomini e non prepara alla prontezza.
Recensioni
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