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Creativita'Â notevole, quattro racconti diversissimi, i pensieri inespressi sono azzeccati e propri della maggioranza delle persone, ben descritta l'ambientazione nella citta'Â di Milano. Spero che abbia ancora voglia di scrivere, lo leggerei volentieri sicuro che riserverebbe piacevoli sorprese.
Quattro racconti al primo approccio molto diversi tra di loro ma tutti aspetti dello stesso stile, della stessa visione della vita…ricchi di particolari, veloci, dove la semplicità dei personaggi, della trama e dei paesaggi è contestualizzata in una realtà ricercata, intellettuale, raffinata. Il denominatore comune è il destino dell’uomo il cui futuro non è per caso, ma infiltrato dal passato che sembra tracciare avanti il futuro di ciascuno. E il protagonista vive in un’atmosfera sospesa, tra quel che riesce a controllare e quel che dovrà accadere ma non si può governare. Così è il primo racconto: quasi un lucido, freddo, conto alla rovescia verso l’ora fatale, dove l’unico cerchio rimasto aperto si sta per chiudere. Destino o caso? Chissà……alle prime luci dell’alba di un 9 giugno (qualunque ?), quante Tesla possono silenziosamente percorrere Corso Venezia a Milano? Con un sereno distacco dalla vita, la prospettiva cambia e la verità si delinea. Il secondo racconto è quasi una rappresentazione teatrale pirandelliana, una riflessione ironica e a tratti divertente sulla crisi esistenziale per pochezza di valori, nata da un tanto provocato quanto inutile litigio di coppia sulla penisola di un divano che ricorda il lettino dello psicanalista. Il terzo è sicuramente quello che, con uno stile molto intellettuale e pieno di riferimenti letterari, musicali e cinematografici, rende una narrazione verista sui contrasti tra la Milano dei produttori di ricchezza e quella di chi vive negli imballi. L’ultimo racconto è quello che meglio di tutti gli altri merita di chiudere questo breve ciclo narrativo perché già dal titolo richiama un aspetto del denominatore comune: la sospensione in attesa che qualcosa accada…..in un paesaggio lacustre a tratti indefinito. Anche i titoli dei quattro racconti, a ben pensare, definiscono un cerchio che caratterizza questo ciclo: Coincidenze, Guerra fredda, L’uomo nell’imballo, Vite sospese, sono tutti punti di osservazione della stessa complessa visione della vita che lo scrittore, con la sua ironia, razionalità e distacco, riesce a rendere leggera. Ciascuno potrà apprezzare l’uno più dell’altro, ma sono certa che tutti si ritroveranno almeno in un protagonista perché alla fine questo è un libro sulla poliedrica natura dell’uomo. Milano, 14.07.2017 Monica
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