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Sangue giusto - Francesca Melandri - copertina
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Award Premio Sila '49 - Letteratura - 2018
Nationality Letteratura: Italia
Sangue giusto
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Sangue giusto - Francesca Melandri - copertina
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Descrizione


Candidato al Premio Strega 2018

Vincitore Premio Sila '49 2018, sezione Letteratura

Con Sangue giusto Francesca Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità

«Il centro del mondo di ognuno è quel punto in mezzo ai suoi occhi»

Roma, agosto 2010. In un vecchio palazzo senza ascensore, Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome di suo padre Attilio, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti, e che ora è troppo vecchio per rivelarli. Shimeta dice di essere il nipote di Attilio e della donna con cui è stato durante l’occupazione italiana in Etiopia. E se fosse la verità? È così che Ilaria comincia a dubitare: quante cose, di suo padre, deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell’Europa delle grandi migrazioni. Con Sangue giusto Francesca Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità. Il suo sguardo, attento e profondissimo, attraversa il Novecento e le sue contraddizioni per raccontare il cuore della nostra identità.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

Cinemusica Shop
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Dettagli

2017
527 p., Rilegato
9788817092159

Valutazioni e recensioni

ALESSANDRO GROSSI
Recensioni: 3/5

I contenuti storici del libro sono certamente interessanti, di fatto non si può nemmeno dire che sia un romanzo, ma a un certo punto verrebbe voglia di staccare tutte le pagine del libro per poi, con pazienza certosina, riordinarle con una sequenza logica e temporale tale da rendere la lettura un minimo scorrevole, altrimenti è solo un continuo saltare di palo in frasca. Il solo capitolo 18, da pagina 348 a pagina 453, potrebbe essere oggetto di una pubblicazione a se stante, consigliata a chi fosse particolarmente interessato ai calchi in gesso.

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Recensioni: 5/5

Questo libro è scorrevole, sorprendente. Questo libro ha riscosso in me un grande interesse perché tratta di un argomento attuale: il problema dell’immigrazione e la situazione attuale dei paesi dell’Africa in un contesto storico predominante. Questo libro è ben scritto. Lo consiglio vivamente perché avvincente e coinvolgente dal punto di vista emotivo. Le riflessioni del romanzo sono durissimo.

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Recensioni: 5/5

Sarebbe bello studiare e conoscere la Storia presente e passata attraverso le persone che l’hanno scritta, ancor prima che gli storici. Sarebbe costruttivo seguire sul campo tutti, dal più semplice ferroviere che in epoca di guerra si occupava dei convogli pieni di giovani baldanzosi all’andata, e di feriti con il loro forte odore di sangue, sudore e rassegnazione al ritorno. Guardare negli occhi uno di quei “capi” che ordinava di gettare iprite sulle persone inermi, al tempo delle Colonie fasciste in Africa; un uomo con un passato, e un presente fatto di convinzioni reali e pensieri indotti. L’occasione oggi ce l’abbiamo ed è un regalo costato anni di ricerche e fatica alla scrittrice Francesca Melandri. Sangue giusto è un’opportunità per scoprire avvenimenti della nostra Storia forse poco conosciuti, di cui si parla a bassa voce e le cui conseguenze arrivano fino a oggi. L’epoca del colonialismo fascista è stata raccontata come un’epoca di grande civiltà, dei bravi colonizzatori che andavano a civilizzare i popoli d’Africa, costruivano strade, acquedotti, creavano forza lavoro. E sopprimevano le ribellioni della popolazione occupata con l’iprite. Di questo si parla poco, come si parla poco di quanti con una mano scrivevano libri e manifesti sull’inferiorità della razza africana e con l’altra accarezzavano una moglie eritrea che amavano e con cui mettevano al mondo dei figli in piena clandestinità e contraddizione. Questo ambizioso romanzo è la Storia che bussa alla nostra porta per mano di uno dei protagonisti, Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti, nipote africano di Attilio Profeti, che si presenta alla porta di una dei figli di Attilio, Ilaria; poco più lontano, per le vie del centro di Roma, sfila il corteo dell’“amico” Gheddafi, lasciando una scia di assurdità che quelle sì sembrano un romanzo, ma purtroppo non lo sono. Comincia per Ilaria e per noi lettori un viaggio tra l’epoca berlusconiana e l’epoca fascista, l’era delle migrazioni e l’era delle grandi colonizzazioni. E inizia un viaggio all’interno di una famiglia straordinaria (fuori dall’ordinario), quella di Attilio Profeti (nome di battaglia Attila Profeti), ormai novantenne: due matrimoni, tre figli, un passato da fascista ligio al dovere e baciato sempre dalla fortuna, cosa che gli ha permesso di non macchiarsi di crimini che andassero oltre il censurare le lettere che dall’Abissinia giungevano in Italia e raccontavano la vita vera dei colonizzatori. E amante di Abeba, splendida donna etiope da cui ha avuto un figlio e poi un nipote. Un cerchio che si chiude quando il ragazzo si presenta a Roma, un cerchio che si chiude (anche se non del tutto) quando Gheddafi sfila con il suo corteo, accolto con ogni onore dal nostro governo. Un cerchio che è ancora aperto e non si chiuderà finché ci saranno CIE, espulsioni, impronte digitali, sbarchi. Sangue giusto non è un romanzo storico in senso stretto. Sono i personaggi il punto centrale della narrazione, come in ogni romanzo di Francesca Melandri, ed è attraverso di loro che si possono leggere storie a più livelli. L’autrice mette in campo infatti un narratore onniscente che pur non emettendo giudizi entra completamente dentro i personaggi, raccontando il loro agire in determinate situazioni, dalla più “quotidiana” alla più “grande”. Nessun personaggio ? come nessun uomo o donna ? è completo, risolto, sicuro; tutti hanno incertezze, dubbi, si mettono in discussione, cercano di guardare al di là della realtà che li circonda. Ilaria è una donna integerrima, onesta, leale e incapace di compromessi, che ha dato sempre per scontato di avere un padre perbene, ma si trova a fare i conti con una realtàcrudele, fuori da ogni concepibile umanità. E ci insegna che basta poco per non adagiarsi su una verità che si è abituati a ingurgitare: basta informarsi, leggere, andare in biblioteca ma soprattutto abbandonare i pregiudizi e guardare la realtà, per quanto crudele e assurda possa sembrare. I pochi personaggi reali che popolano questo romanzo (Giorgio Almirante, Rodolfo Graziani) sono talmente grotteschi da sembrare “finti”, mentre quelli nati dalla fantasia dell’autrice sono i più interessanti e profondi, nel bene e nel male. Sangue giusto è un romanzo pieno, sorprendente sotto tutti i punti di vista: storia studiata nei minimi dettagli, descrizioni di luoghi, ambienti ed eventi (come la visita di Gheddafi a Roma o la vita nelle Colonie) efficaci e di impatto, personaggi sempre coerenti con una visione realistica del carattere umano, coinvolgente dal punto di vista emotivo (splendida la storia di uno dei personaggi “minori”, Ernani Profeti, nonno di Ilaria e padre di Attilio), scritto in maniera impeccabile e con riflessioni dure, durissime, che rimangono non solo nella memoria ma scavano dentro. E coraggioso, molto coraggioso, soprattutto in questo ultimo periodo.

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Recensioni

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Recensioni: 4/5
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Conosci l'autore

Francesca Melandri

Francesca Melandri

1964, Roma

Francesca Melandri è una sceneggiatrice, scrittrice e documentarista italiana.Ha esordito nella narrativa nel 2010 con Eva dorme (Mondadori), un romanzo che ripercorre gli anni del terrorismo sudtirolese. Nel 2012 esce Più alto del mare (Rizzoli), finalista al Premio Campiello e vincitore del premio Rapallo Carige, mentre è del 2017 Sangue giusto, (Rizzoli). Nel 2024 pubblica con Bompiani, Piedi freddi.

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