L' acchiapparatti di Tilos

"L`acchiapparatti di Tilos" è una storia che cattura immediatamente il lettore catapultandolo in un mondo fantasy, ma realistico. Gli eventi, che si susseguono velocemente, e i vari intrecci tra i personaggi invogliano a proseguire con la lettura. L`autore, con linguaggio semplice e dettagliato, ma mai appesantito, riesce a descrivere così bene il fantastico mondo delle Terre di Confine che mi è parso di vederlo, come le varie situazioni, anche quelle più splatter e paurose. Inaspettata ed apprezzabile la scelta di persone emarginate (i rifiuti della società, per intenderci) ed esteticamente non belle come protagonisti. Tutti i personaggi, anche quelli meno importanti, vengono attentamente curati dall`autore. Ognuno di loro ha difetti, pregi, modi di esprimersi (come dimenticare Zaccaria che parla al plurale riferendosi a sé?) ed esclamazioni (stupendi i "Per Belzebù!" di Ghesick) che li rende ancora più vivi, reali. In questo modo, il lettore riesce ad affezionarsi facilmente e condividere le loro emozioni. Interessante il personaggio del Mietitore e la sua nascita, che mi fa supporre uno studio accurato delle filosofie orientali da parte dell`autore. Leggendo "L`acchiapparatti di Tilos" non date mai nulla per scontato. I colpi di scena si susseguono l`uno dopo l`altro e niente è prevedibile. Nemmeno il finale.