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Descrizione


Gennaio 1875. Il candidato al Parlamento Francesco De Sanctis, già ministro della pubblica istruzione nei governi Cavour e Ricasoli, è il viaggiatore disincantato che percorre le antiche contrade della sua Irpinia, confrontandosi senza timori con l'asprezza di un contesto dominato dalla gestione di un potere senza ideali. Una mirabile vocazione illuministica e una conoscenza non effimera dei retroscena gli offrono la possibilità di dominare le situazioni e di toccare con mano le contraddizioni del Mezzogiorno all'indomani dell'unificazione nazionale.
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Dettagli

2002
1 novembre 2002
296 p.
9788883091100

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Francesco De Sanctis

(Morra Irpina, oggi Morra De Sanctis, Avellino, 1817 - Napoli 1883) critico italiano.La vita e le opere Visse a Napoli dall’età di nove anni, studiando prima con uno zio sacerdote e poi con il purista Basilio Puoti. Nel 1839 aprì una scuola privata al Vico Bisi, dove continuò a insegnare anche dopo essere stato nominato professore (1841) nel collegio militare della Nunziatella. Intanto veniva superando i limiti del purismo e si accostava alle grandi letterature europee e alla filosofia idealista. Nel maggio del 1848 partecipò, insieme ai suoi allievi, all’insurrezione napoletana. Nel dicembre 1850 fu imprigionato; dopo due anni e mezzo di carcere (durante i quali compose il dramma Torquato Tasso e il carme in endecasillabi La prigione, studiò il tedesco, lesse la grande Logica di Hegel e tradusse...

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