Un viaggio coraggioso per scoprire la nostra natura umana che ti lascia sorprendere.
Non ingombrare, non essere ingombranti: è l'unica prospettiva che si possa contare fra quelle positive, efficaci, forse anche moralmente e politicamente buone. Gabriele Romagnoli ha avuto modo di pensarci in Corea, mentre era virtualmente morto, chiuso in una cassa di legno, per un bizzarro rito-esperimento. Nel silenzio claustrofobico di quella bara, con addosso solo una vestaglia senza tasche (perché, come si dice a Napoli, "l'ultimo vestito è senza tasche"), arrivano le storie, le riflessioni, i pensieri ossessivi che hanno a che fare con la moderazione. Il bagaglio a mano, per esempio. Un bagaglio che chiede l'indispensabile, e dunque, chiedendo di scegliere, mette in moto una critica del possibile. Un bagaglio che impone di selezionare un vestito multiuso, un accessorio funzionale, persino un colore non invadente. Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel "perdere" una forma di ricchezza, che sollecita l'affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del "senza". Anche di fronte alle più torve minacce del mondo, la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della "pesantezza" del corpo, e da ciò che a essa si accompagna, diventa un'ipotesi di salvezza. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele Romagnoli centra uno dei temi decisivi della società contemporanea e della sopravvivenza globale e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio.
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Libro in perfette condizioni quasi come nuovo
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Terso 19 ottobre 2023riflessivo
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Claudio Alaimo 14 maggio 2018
Strabiliante davvero! Unmlibro che induce pagina dopo pagina a fare i conti col proprio modo di vivere e con le abitudini e convinzioni che abbiamo preso e che forse andrebbero riviste. Una riflessione notevole su cosa è davvero necessario perché utile e su quanto perdiamo nonostante ci circondiamo di ogni bene e confort. Una lettura sempre leggera e scorrevole, senza inutili e presuntuosi richiami a filosofi. Vi sembrerà di dialogare con un amico al bar e alla fine vi sorprenserete di quanto velocemente siate arrivati alla fine.Da leggere e rileggere.
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ANGELA POMPONIO 23 novembre 2016
Ho acquistato questo libro caldamente consigliato da un amico che intedeva aprirmi mentalmente ad un modo differente di concepire la vita, in un mio periodo particolare. L'inizio del libro mi ha subito entusiasmata, è indubbiamente originale, un'esperienza che dovremmo realmente provare tutti: ritrovarsi in una bara e credere di essere morti davvero. Esperienza dalla quale partono le riflessioni dell'autore sull'importanza di viaggiare "leggeri" nella vita. Una lettura davvero interessante che fa riflettere.
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