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Anno edizione: 2019
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Galileo Galilei è stato il primo a puntare il telescopio verso il cielo, e le sue scoperte, note al pubblico grazie ai trattati maggiori "Sidereus nuncius" e "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", hanno ridisegnato per sempre la nostra concezione del cosmo.
Eppure alcune delle sue pagine più belle sono ancora oggi poco note: tra queste, una lettera straordinaria inviata nella primavera del 1640 al principe Leopoldo di Toscana. Qui lo scienziato espone le proprie teorie sulla luce della Luna, mosso «dal natural desiderio» di spiegare le cause del suo splendido «candore». L'astro più amato dagli artisti e dai poeti incontra così il suo più illustre osservatore: l'occhio di Galileo, «il più nobil occhio, che abbia mai fabbricato la natura». Prefazione di Luca Perri.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un testo splendido che illustra il metodo che Galileo Galilei usava per dare senso e peso alle proprie analisi. Un esempio magistrale per ricordare come deve procedere la scienza. Ottima scelta anche per la copertina del libro, a dir poco fantastica. Ottima prefazione di Luca Perri.
La lettera dello scienziato G. Galileo riportata, inviata al principe Leopoldo di Toscana, ha come scopo la valorizzazione della sua tesi del candore della Luna, come mera riflessione della luce solare, contro a quella proposta dal coevo Fortunio Liceti, il quale sosteneva invece la fosforescenza della roccia lunare, in base ad un campione rinvenuto a Bologna in quel periodo. Dunque questo è uno estratto scientifico, non da considerarsi una lettura da diletto; ma comunque uno scorcio del pensiero di Galileo che, oltre a mostrarci la sua metodologia che indi rivoluzionerà la scienza, espone anche la determinazione d'un uomo che diede la vita intera per ciò che lo appassionava più di tutto.
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