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Anno edizione: 2013
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Solo Nicoletti con la sua sagace ironia e con parole asciutte, poteva scrivere un libro così. Un libro di cui si sentiva il bisogno, almeno per quelli come me che nel mondo della disabilità sguazzano tutti i giorni per professione, e che si riconoscono nelle sue lapidarie invettive, nelle sue verità per niente sconcertanti a mio avviso (ma sono del settore e non fa testo). Mi è piaciuta ogni frase, ogni riga, ogni spaccato realistico di quella che può essere la vita con un figlio autistico, senza miele ma con la giusta dose di tenerezza e criticità. Non c'è la minima traccia di buonismo, né la ricerca forzata di diversabilità come punto di forza per riscattare una condizione che rende difficile la relazione con l'altro, con tanto tanto affetto però, c'è un amore puro per Tommy, che ci viene offerto tra le pagine e che rappresenta uno spunto di riflessione potente. Declinare le stranezze, le abitudini rigide dei soggetti autistici, con curiosità, rispetto nella difficile e complicata vita quotidiana, vedendone con lucidità limiti e potenzialità.
Non ho altre parole per descrivere il libro, amo Nicoletti dai tempi di Golem che cercavo, se possibile, di non perdere. Qui l'ho ritrovato, lucido e leggermente dissacrante, spinto da un amore che ha scoperto giorno dopo giorno e che lo avvolge suo malgrado. Da leggere per entrare un poco nel mondo dei genitori di bambini diversi che diventano grandi in tutti i sensi. Da leggere per comprendere almeno un po', senza falsa compassione o carità pelosa, cosa vuol dire essere genitore di figli che in una qualche maniera non diventeranno mai "grandi"
Da la possibilità di vedere come la vita di una famiglia con figlio autistico possa essere difficile e totalmente condizionata. Da dei buoni spunti su come può essere difficile trattare il bisogno sessuale di questi uomini e donne che non hanno niente di diverso dalle persone normali dal punto di vista dei bisogni ma non sono capaci di soddisfarli autonomamente ... Ci sono tuttavia idee e considerazioni sulla residenza o i centri diurni per autistici, anche se giuste, un po' utopistiche e non facilmente attuabili... Non nel sistema come lo conosciamo noi.
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