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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2021
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Secondo romanzo di Simoni, dopo “Un mattino d’ottobre” (2007), che ha per protagonista il commissario di polizia Miceli, aiutato dall’amico Petri, ex giudice in pensione (come l’autore). Il caso parte da una lettera anonima in cui si annuncia un omicidio. L’autore mette a frutto la sua esperienza di lavoro come magistrato nella costruzione delle trame avvincenti sia di questa serie, ambientata a Brescia, con il commissario Miceli che di quella, ambientata a Milano, che ha come protagonista l’ispettore Lucchesi. Peccato che, finora, da questi romanzi non siano state tratte fiction televisive: le trame sono decisamente migliori della maggior parte dei polizieschi televisivi italiani.
Probabilmente avrei dovuto leggere altri romanzi della stessa serie prima di questo, ma solo a metà libro si capisce che il protagonista è il giudice in pensione Petri. Pensavo ad Esposito o al limite all'ispettrice Bruni... Oltre a ciò, quello che non va è l'intreccio davvero scontato. Ad un certo punto si capisce che le indagini sono del tutto sbagliate, ma il libro continua ad essere infarcito di interviste a sospettati che è scontato che non abbiano avuto nulla a che fare con gli omicidi. Lo confesso, ad un tratto, pur di andare verso il punto in cui la storia continuava ad andare avanti ho letto mezza pagina sì e mezza no. Non mi sono perso niente, solo indagini su innocenti... Le indagini poi vengono svolte senza strumento alcuno e con dei limiti che sembrano funzionali solamente al prolungamento del libro. Peccato per questa trama troppo lineare e dotata di poca fantasia. Tre stelle, stiracchiate, perché trovo che Simoni scriva piuttosto bene, ma ha bisogno di trovare un intreccio migliore.
Sempre più entusiasmante, signor Giudice! Trame originalissime, personaggi a cui vuoi subito un gran bene, indagini più che reali e non fantasmagoriche come nei CSI (ma per questo molto più avvincenti ! ) e finali mozzafiato. Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere, e ancor di più a chi, come me, gravita per lavoro in qualche modo attorno a questure e tribunali : quanto si capisce che le storie di Gianni Simoni non sono solo frutto della sua ( peraltro ammirevole ) fantasia!
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