L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Raccolta di dieci testi inediti, alcuni dei quali riproducono conferenze tenute del filosofo italiano. Tra gli altri, ne "Il fuoco e il racconto", che presta il titolo al volume, Agamben indaga il rapporto tra il mistero, ovvero il fuoco nel bosco attorno al quale si recitavano le preghiere, e il racconto, la storia narrata che è memoria stessa della perdita del fuoco, del mistero, nella consapevolezza che dove c'è racconto il fuoco si è spento, mentre dove c'è mistero non ci può essere storia. In "Mysterium burocraticum" è di nuovo il mistero protagonista, questa volta nel raffronto tra il mistero della colpa e il mistero della pena; ciò che li lega è il Giudizio, ma, soprattutto, colpa e pena esistono per tramite del linguaggio: fino a quando l'uomo non saprà definire attraverso il linguaggio il mistero della sua esistenza continuerà, alternativamente, a diventare umano e a restare inumano, a essere e a non essere colpevole, giudizio in continuo aggiornamento dove giudice e imputato coincidono. In "La Parabola e il Regno" viene analizzato il significato dell'utilizzo delle parabole per la comprensione del Regno: la parola serve a tenere vicine le cose e per chi mantiene la distinzione tra parabola e realtà il Regno è inaccessibile. "Che cos'è la creazione" affonta l'apparente contaddizione tra la potenza dell'atto creativo e l'inoperosità intesa come resistenza ad agire e critica che frena l'impulso verso l'azione: la maestria è la conservazione della potenzialità, l'artista ispirato è quello senz'opera e il suo carattere, che resiste all'impeto dell'espressione, infonde nell'opera la grazia. "Vortici" prende il movimento a spirale dell'acqua come figura archetipa dell'origine e dell'esistenza attraverso cui rappresentare il nome e il lunguaggio. Infine, negli ultimi due saggi della raccolta ("Dal libro allo schermo. Il prima e il dopo del libro" e "Opus alchymicum") Agamben ci intrattiene con le affascinanti possibilità del materiale preparatorio di un romanzo - appunti, frammenti, brogliacci, note, ecc - e dell'irrucibilità del romanzo al libro che abbiamo tra le mani, nient'altro che un processo creativo abbandonato, e dell'ambizione e dell'ambiguità di comprendere se stessi per produrre un'opera d'arte e di produrre un'opera d'arte per comprendere se stessi. Filosofico, mistico e razionale, Agamben principalmente e naturalmente affronta ciò che più deve importare a chi si occupa di pensiero: il linguaggio e le opere del linguaggio, creato e decreato in continuazione per erodere il buio che avvolge il mistero dell'esistenza.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore