Mi sono approcciata a questa lettura incuriosita dal tema Olocausto, ma, a differenza di altri libri che trattano e molto bene questo tema, qui vi è appena accennato, non c’è nessun approfondimento storico, niente che abbia anche solo lontanamente a che fare con storie a mio parere bellissime che parlano per l’appunto di questo argomento con sentimento, trasporto ed emozioni che puoi sentire sulla tua pelle, e sinceramente non capisco proprio cosa ci abbiano trovato di così emozionante alcune persone, persone che probabilmente considerano in gran parte solo i classici come letteratura degna di essere letta e considerata letteratura, a discapito di altri generi letterari definiti spazzatura. Il mondo è bello perché è vario, per fortuna. Questo libro è così piatto, monotono e noioso da dover saltare pagine e pagine. Peccato.
Il giardino dei Finzi-Contini
Pochi romanzi italiani del Novecento sono entrati così profondamente nel cuore dei lettori come Il giardino dei Finzi-Contini, un libro che è riuscito a unire emozioni private e storia pubblica, convogliandole verso un assoluto coinvolgimento narrativo.
«Nella vita, se uno vuol capire, capire sul serio come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta.»
Un narratore senza nome ci guida fra i suoi ricordi d'infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che calano sull'Italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell'età, sempre più frequenti. Teatro di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa Finzi-Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl. Ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia Finzi-Contini.
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Autore:
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Anno edizione:2012
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Formato:Tascabile
Il giardino dei Finzi Contini
Il libro di cui voglio parlarvi oggi si intitola "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani, edizioni Feltrinelli. È il 18 settembre 1938 e Mussolini annuncia l'emanazione delle leggi razziali in Italia, una lunga serie di divieti che coinvolgeranno i cittadini di origine ebraica; è il preludio, l'anticamera di una serie di orrori che avverranno da lì nei prossimi anni. Di tutto questo però nel giardino dei Finzi-Contini, questo illustre giardino in cui è ambientata la nostra storia, arriva soltanto una eco ovattata, almeno fino a quel momento. È lì infatti che Alberto, Nicole e tutti i loro amici, il nostro protagonista nonché voce narrante della storia, vivono la loro inattaccabile giovinezza, continuando a riunirsi, a incontrarsi, a conoscersi, a innamorarsi, a discutere tra di loro, a vivere i loro sogni e progettare il loro futuro. È un libro di grandissima bellezza, malinconico, con una scrittura elegante, sobria, raffinatissima; è il libro che ti consiglio di leggere. Se non lo hai ancora fatto è arrivato il momento.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Amanda 22 settembre 2025Che delusione
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susan 27 febbraio 2025un classico da leggere
Mi è stato regalato, perché non lo avevo ancora letto e non poteva mancare nella mi alibreria. è un'opera fondamentale della letteratura e del cinema italiano che affronta con profondità il tema delle leggi razziali fasciste e le conseguenze sulla comunità ebraica italiana.. una scrittura elegante
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Beatrice 13 gennaio 2025Da leggere
Il libro comincia rendendo in modo realistico le emozioni dei personaggi, lasciando intravedere sullo sfondo il tristemente noto corso dei fatti storici. Progressivamente, quello che era lo sfondo diventa un elemento di primo piano, ma l'autore non smette mai di rendere vividi i comportamenti e le sensazioni dei protagonisti, facendo riflettere sul destino ingiusto che è toccato a milioni di esseri umani che, in ossequio ad una cieca ideologia, sono stati prima trasformati ini numeri e poi annientati.
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