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Questo libro sostiene una tesi forte, ovvero che la limpida e non ipocrita codifica dei diritti e dei doveri degli immigrati possa costituire uno dei più validi schermi contro il razzismo. Se persino lo stato incorpora nelle sue leggi il disprezzo per gli stranieri poveri e le loro differenti culture, anche l'uomo della strada si sentirà nel giusto a fare lo stesso. Al contrario, si abbassano i rischi di razzismo quando si garantiscono diritti che attribuiscano dignità agli immigrati e ne impediscano lo scivolamento verso quelle condizioni di abbrutimento sociale che favorirebbero sia i comportamenti asociali degli immigrati che il disprezzo dei nazionali. Ma non tutti i diritti vanno bene, alcuni possono generare astio e forse ribellione: grazie anche alle testimonianze raccolte tra i responsabili del «governo» dell'immigrazione, nei partiti come nei sindacati e nella pubblica amministrazione, Giovanna Zincone traccia la mappa dei diritti utili e mette in guardia su quelli controproducenti.
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