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La capinera ritratta da Verga nel 1869 è la giovane Maria, costretta ad una monacazione forzata per volere della famiglia. La narrazione in forma epistolare, sfocia in un monologo di un'intensità stupefacente, dove la voce della sventurata Maria si racconta, si illumina, si infiamma, si smorza. Le parole della protagonista rispecchiano fedelmente la sua anima, sono dapprima sussurri di speranza, poi diventano grida di dolore. Quello che la penna dell'autore riesce a rappresentare è il supplizio di una donna. “Storia di una capinera” è un romanzo pienamente riuscito che ancora oggi, trasmette emozioni forti e nette, provocando una sensazione di soffocamento nel lettore di pari passo con il consolidarsi della clausura della piccola capinera e dell'affievolirsi della sua voce.
Verga si lascia ispirare dalla tenebrosa storia di suor Virginia de Leyva, la notissima monaca di Monza, per trasportare il lettore nelle pieghe di un'altra vita sacrificata. Tramite l'espediente narrativo del romanzo epistolare, il dipanarsi della vicenda è presentato tramite lo sguardo di una giovane educanda destinata al chiostro. Il lettore viene avvolto e trascinato in un vortice di slanci, ripensamenti, aneliti, angosce: un gioco di luci ed ombre che ritrae la rovina di un'anima, fino alla china della follia nel classico paradigma eros-thanatos. La capinera è destinata alle profondità del cielo, non alla meschina ristrettezza di una gabbia. Un romanzo breve, intensissimo, che si legge in un pomeriggio, scorrevole e appassionante. Sicuramente di più facile accesso rispetto ai "Malavoglia".
un bellissimo libro che consiglio a tutti.Questo è un Romanzo epistolare scritto da un grande scrittore G.VERGA ,la storia è ambientata in Sicilia(Catania)nel 1954 durante un epidemia di colera .Parla di una giovane ragazza di 19 anni che è costretta a fare la vita monacale ,dopo la morte della madre.A mio parere è un grande libro ,è uno dei miei preferiti e consiglio a tutti di leggerlo
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