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Les hommes noveaux, il saggio che Giuseppe Compagnoni (1754-1833) scrisse e pubblico’ sotto il nome dell’amico Vincenzo Dandolo a Parigi nel luglio dell’anno 1800 e che viene qui proposto in edizione anastatica, con traduzione italiana di Ugo Zoli, chiude simbolicamente il secolo della rivoluzione sintetizzando e rimarcando con grande forza la polemica sulle iniquita’ dell’antico regime e le nuove idee di giustizia, di liberta’ e di democrazia. E’ un appassionato atto di fede nella modernita’, che vuole essere brama conoscitiva, partecipazione politica, lucido esercizio dei diritti e dei doveri, nel seno di una societa’ composta di cittadini liberi e uguali. Il lughese, che tre anni prima aveva proposto a Reggio Emilia l’adozione del tricolore come bandiera della Repubblica Cisalpina, sa di vivere in tempi travolgenti e irripetibili e, reso entusiasta dal movimento e dalla “fermentazione” in atto, si lancia in una “lusinghiera utopia” (così, malinconicamente, scrivera’ venticinque anni dopo) che testimonia le diffuse aspettative palingenetiche scaturite dal grande evento del 1789.
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