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Io e il duce - Indro Montanelli - copertina
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Io e il duce

Descrizione


Indro Montanelli racconta il Duce, e al contempo elabora una storia del fascismo fedelmente documentata, grazie alla sua partecipazione diretta e alla professione di giornalista. Dalla marcia su Roma alla fine della RSI, il ritratto irriverente e schietto della debolezza italiana incarnata dal duce e dal fascismo.

"Lei non è mai stato un bandito né una spia. Però è un antifascista e un antitedesco". Sicuro che lo sono. E se non lo fossi stato lo sarei diventato dopo la prigione.

Il 9 febbraio 1944 il "Corriere della Sera" diede la notizia dell'arresto di Indro Montanelli, accusato di avere scritto articoli diffamanti sul regime fascista, che in quel momento si trovava sul punto di raggiungere il gruppo partigiano guidato da Filippo Beltrami. Incarcerato insieme alla moglie Maggie a San Vittore, a Milano, il 14 agosto riuscì a fuggire in Svizzera. In realtà, Montanelli aveva preso le distanze dal regime fascista sin dal 1938, quando aveva rinunciato alla tessera del partito e ne aveva pagato le conseguenze con l'impossibilità di fare il giornalista in Italia, e quella che inizialmente era una divergenza politica e personale si era sempre più approfondita, sino a trasformarsi nella decisione di combattere attivamente contro il regime e gli occupanti tedeschi. Nel dopoguerra e fino alla sua morte Montanelli è ritornato spesso sulla figura del Duce e sulla storia del ventennio, contribuendo a disegnare nell'immaginario degli italiani l'immagine di un Mussolini perfetto "italiano medio", con tutti i vizi e le poche virtù che il giornalista attribuiva ai suoi connazionali, e che spesso "più che a dominare gli avvenimenti, badava a restarne a galla, lasciandosene portare". Raccontando il Duce, quindi, Montanelli elabora una storia del fascismo che, oltre a essere fedelmente documentata grazie alla sua partecipazione diretta e alla professione di giornalista, dà conto anche di altri elementi che sfuggono all'osservazione storica: il rapporto tra Mussolini e gli italiani – soprattutto quelli della sua generazione; l'infatuazione del Paese per il suo dittatore e, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la delusione e i dubbi mai sopiti di coloro che sopravvissero e si posero il problema di spiegare ai giovani le ragioni di quanto accaduto.
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Dettagli

2018
17 aprile 2018
XXX-316 p., Rilegato
9788817091213
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Indice

Introduzione

Parte prima. Ascesa e caduta di Mussolini

Il giovane Benito
La Marcia su Roma: colpo di Stato per telefono
Il biografo ebreo del Duce
Le esitazioni di Mussolini nell'attaccare il Negus
Settembre 1939: "abbiamo la nostra Maginot!"
Il cavallo di Mussolini a El Alamein
Il Partenone è minuscolo, per il Duce
L'avventura personale, finita ingloriosamente
Nella trappola del Gran Consiglio
Più che sbigottito, appariva incredulo
La notte del Gran Consiglio secondo Federzoni
La notte del Gran Consiglio secondo Scorza
Polemica sul 25 luglio: i conti sbagliati del dittatore
Paura e miseria del prigioniero al Gran Sasso
Storia di un armistizio
Il processo di Verona a Ciano e ai gerarchi: una tragedia mancata
Le ultime illusioni del Duce

Parte seconda. Il Duce tra cronaca e storia

Prime cinematografiche: Accuso Mussolini!
In margine al Diario di Ciano: Io, Mussolini
Il processo Mussolini, nella Londra del 1943
Predappio nel sangue: Benito piccolo borghese
Dal regime non ho avuto nulla: è assurdo chiamarmi traditore
È ancora da fare, il processo alla generazione del ventennio
L'altro Mussolini di Camillo Berneri
Mussolini tale e quale
La privacy del Duce. Come nacque il diario del cameriere di Mussolini
Per il centenario del Duce, l'Italia ridiventa nostalgica
Abbiamo fifa dei fantasmi, anche dello spettro di Mussolini
Spunta dagli archivi un Mussolini inedito
Quando trovai il testamento del Duce
La lezione di Mussolini
Da San Sepolcro fino a Verona, la Destra tra fondazioni e rifondazioni

Parte terza. Stanze su Mussolini

Il delitto Matteotti e il "vero" Mussolini
Il Vate e il Duce
La confessione di Pirandello: "Il regime è un tubo vuoto"
"Il razzismo è roba da biondi", mi confessò Mussolini
Col Duce fino alla campagna d'Abissinia
A Gas in Etiopia: i documenti mi danno torto
Mussolini e l'elenco telefonico di New York
1943: così iniziava il "ribaltone"
Sul caso Muti, Badoglio mi disse...
Rievocando l'8 settembre
I retroscena della liberazione di Mussolini
Claretta e Rachele: sceneggiata a Salò
I kamikaze della Repubblica sociale
Il giorno in cui fu assassinato Giovanni Gentile
Le idee confuse di Mussolini
Senza la guerra, avremmo ancora il fascismo?
Il carteggio Churchill-Mussolini? Non esiste!
È ora di finirla, coi romanzi sulla borsa del Duce
Il giallo dell'autobiografia di Mussolini
Fascismo: la ricerca di antenati blasonati
Dai documenti, non si può capire il fascismo
Il mio accidentato viaggio dentro il regime
Ci credetti, poi dovetti tradire

Note ai testi
Gerarchi, diplomatici e generali
Indice dei nomi

Valutazioni e recensioni

Prospero97
Recensioni: 5/5
IL FASCISMO SECONDO MONTANELLI

Uno dei pochi libri che aiutano a comprendere quello che è stato il fascismo. "Il fascismo non fu mai ideologia. La sua storia è quella di Mussolini, dei suoi umori, dei suoi malumori e del suo forsennato egocentrismo".

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Recensioni

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Recensioni: 5/5
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Indro Montanelli

1909, Fucecchio

Indro Montanelli è stato il più grande giornalista italiano del Novecento: inviato speciale del «Corriere della Sera», fondatore del «Giornale nuovo» nel 1974 e della «Voce» nel 1994, è tornato nel 1995 al «Corriere» come editorialista. È stato anche saggista e commediografo. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri, tra cui numerosi libri di storia.Indro Montanelli nasce e vive i primi anni dell’infanzia a Fucecchio. Sue padre era professore di filosofia al liceo e la madre cattolica, apparteneva alla borghesia locale. Indro si diploma a Rieti al liceo classico e s’iscrive alla facoltà di giurisprudenza, a Firenze, dove aderisce al fascismo attraverso l’organizzazione...

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