Nuvole di fango

Questo romanzo parla di un pedofilo appena uscito di prigione che cerca di rifarsi una vita lasciandosi alle apalle il passato. Ho apprezzato molto il modo in cui l'autrice, psicologa forense, descrive i pensieri di Jonathan, l'umanità e la fragilità che gli attribuisce. Leggerlo ha scardinato alcune mie convinzioni, mi ha dato modo di vedere la pedofilia sotto un punto di vista più umano, non più come mero atto violento e brutale. Certo è da condannare, ma nonostante tutto, dietro ci sono persone che lottano contro questo disturbo. Mi ha fatto riflettere molto e lo consiglio.

Come spiegare la mente di un pedofilo? È questo che si è proposta di fare l'autrice, una psicologa forense di professione. Il risultato a mio parere è pregevole. Nonostante l'argomento sia disturbante, terrificante, il libro risulta delicato e molto dosato. Il narratore esterno ci porta a empatizzare col protagonista, non condividiamo ma empatizziamo; dietro un istinto sbagliato si nasconde una persona che cerca in tutti i modi di non far del male e questo il lettore lo capisce.

L'autrice ci fa entrare nella mente di un pedofilo che, una volta uscito dal carcere, cerca di non ricadere in tentazione prendendosi cura della madre, del suo cane e di una tinca trovata ferita nel lago. Purtroppo la sua quotidianità verrà sconvolta dall'incontro con una ragazzina molto sola e che cerca la sua compagnia. Sono stata sempre in tensione durante la lettura di questo libro, sia per l'argomento trattato che per lo stile molto coinvolgente. Mi è piaciuto perché l'autrice riesce a farci entrare nella mente di un criminale, ma il finale non mi ha fatto impazzire perché a mio parere troppo romanzato e non in linea con il resto del libro. Essendo un romanzo d'esordio mi sembra molto valido, quindi mi sento di consigliarlo.