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Questo testo ormai celebre di Derrida venne letto nel 1972 al convegno su Nietzsche di Cerisy-la-Salle. Derrida così vi esordiva: «Il titolo fissato per questa seduta dovrebbe essere il problema dello stile. Ma – la donna sarà il mio soggetto». A partire da un mirabile testo della Gaia scienza («Le donne e il loro effetto a distanza»), e coinvolgendo oggetti disparati come l’ombrello, gli sproni, gli stili (perché «il problema dello stile è, sempre, l’esame, la valutazione di un oggetto acuminato»), il velo e la vela, nonché in un dialogo manifesto con Heidegger, Freud e Klossowski, Derrida riesce ad applicare a Nietzsche quella sua ricerca «decostruttiva» che tanta resistenza (e abusi) ha provocato, ma che gli ha permesso tante volte di scoprire connessioni e tracce che prima non erano state viste. In questo caso, ciò che si cela nelle parole iniziali di Al di là del bene e del male: «Posto che la verità sia una donna – e perché no? non è forse fondato il sospetto che tutti i filosofi, nella misura in cui furono dogmatici, s’intendevano poco di donne?».
Sproni è stato pubblicato per la prima volta nel 1978.
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