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Anno edizione: 2018
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Un autore che sa scrivere, è indubbio. Storie piene di angoscia e di desiderio sessuale. Molti dialoghi, a volte surreali. Si respira pessimismo senza speranza alcuna. Accostato a Solženicyn, letto in parallelo, i personaggi di Purdy mi hanno un po' disgustato.
Come avrete capito, una raccolta che merita assolutamente l´attenzione degli appassionati del racconto (che poi per forza sono appassionati di letteratura) e di americana. Bella e curata anche l´edizione, con una mia piccola presa di distanza che trovate sotto il secondo post-scriptum. Primo Post-Scriptum: qualcosa di quest´autore aveva già raggiunto le librerie italiane, lasciando un attimo da parte le edizioni ormai vintage segnalo i romanzi Rose e cenere e Cabot Wright ci riprova, entrambi per la "vecchia" Dalai, ma entrambi tuttora disponibili.
In particolare grazie a un certo rigoglio di editori indipendenti e creativi, questi anni sono ricchi di "lanci" di scrittori statunitensi da riscoprire, quelli che un po´brutalmente si potrebbero definire minori. Questo apre un discorso più complesso, ovvero se la seconda definizione coincida con la prima, escludendo quindi un sostanziale debito di qualità, che costringe all'appartenenza alla categoria. Immagino si debba giudicare caso per caso. Per quanto ho avuto da leggere, esistono minori che rimangono tali perché semplicemente meno bravi dei "colossi" e altri dove il dubbio sussiste: la minorità potrebbe derivare ad esempio da una tendenza a essere outsider, che a sua volta potrebbe significare semplicemente una ritrosia, una difficoltà a stare al centro della scena, visto che prendersela è eccitante, ma anche terribilmente faticoso (o potrebbe esserlo, a seconda delle inclinazioni).
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