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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2021
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“Il dolore è una casa … dove la sorella più piccola diventerà più grande della sorella grande”. In questo romanzo i protagonisti sono giovani e il tema centrale è la morte della sorella maggiore. È un libro profondo, triste e anche allegro, vivace e pieno di vita, oltre che della consapevolezza di quanto tutto sia fragile e prezioso. La protagonista è sofferente e resiliente: scrive poesie che abbandona in giro, e in modi diversi, talvolta opposti, cerca di ritrovare se stessa, di accettare di continuare a vivere.
La storia ha inizio a casa di Lennon, per gli amici Lennie. Sua nonna è preoccupata per lei, perchè la piantina a cui tengono molto e dicono che riprenda i stati d’animo di Lennie ha tutte chiazze e sembra ammalata. E in effetti non si sbaglia poi molto. Lennie ha perso sua sorella Bailey da sole quattro settimane e si sente priva di ogni cosa. Si sente mancare la terra sotto i piedi avendo vissuto sempre come la sua ombra. Quindi vuole solo chiudersi nel suo Santuario, la camera che condivideva con la sorella, e vestire con le sue cose, leggere i libri che lei non è riuscita a finire, sedere alla sua scrivania solo per sentirla vicina. Ma nella vita fa capolino Toby, il ragazzo di sua sorella Bailey che soffre quanto lei, l’unico con cui lei riesca veramente a parlare. Fino a che a scuola non arriva Joe Fontain, un ragazzo che adora suonare la chitarra e s’innamora di lei da subito. Lennon riuscirà a uscire dal suo guscio? Riuscirà ad affrontare il coraggio di tornare in piedi ed affrontare la vita che l’aspetta fuori dalle mura di casa sua, dove vive con sua nonna e dello zio Big? Il perno centrale è Bailey. Per quanto possa essere difficile crederlo, gia tutto attorno a lei e alla sua morte. Ed è dopo questo che Lennie comincia a vivere le sue esperienze non più in seconda persona, da una che vive all’angolo, ma in prima persona. Lennie si ritroverà a vivere emozioni vere e dovrà capire come gestirle. Lo stile utilizzato è stato semplice e fluido. Mi è piaciuta molto la composizione dei capitoli e i pezzi di carta, le buste da lettere scribacchiate, le mattonelle e le ante dell’armadio con le frasi di Lennie sopra. Ed ho visto che nell’originale sono persino migliori, pensate! Strazianti ma bellissime, ti permettono di capire cosa prova ancora meglio di come viene descritto. Una scrittura che ti coinvolge, ho sentito il peso della perdita di Bailey dentro di me. Un libro emozionante. Il cielo è ovunque è mi ha completamente rapita. Consiglio assolutamente la lettura di questo libro, dovete – e ripeto dovete – leggerlo. Non potete perdervi questa struggente storia tra sorelle, di riscatto e d’amore. Jandy Nelsen con Lennie ti trasporta in un Santuario di solitudine dove ogni cosa ricorda sua sorella che le servirà come trampolino di lancio per una vita meravigliosa. E’ una storia di malinconia, lutto e tristezza ma anche d’amore e su quanto sia importante ricordarsi di vivere. Una storia che ricorda una famiglia e due sorelle e di quanto sia importante vivere a pieno tutti i momenti. Un libro toccante e commuovente. Un dolce connubio fra dolore e accettazione. Questo è un libro che fa riflettere sull’importanza di una perdita e il dover convivere anche senza, accettando la situazione, se stessi. Un libro per imparare ad amare le piccole cose di tutti i giorni.
Vi capita mai di cominciare un romanzo e ritrovarvi completamente stregate dalle sue parole, tanto da non voler che finisca mai? A me capita meno spesso di quanto vorrei, ma non questa volta. Il cielo è ovunque mi ha scombussolata, inizialmente in punta di piedi e poi con una forza devastante. Mi sono ritrovata in lacrime e col cuore gonfio dalle emozioni, e tutto per merito di una storia che non ha nulla di trascendentale, ma che è stata scritta e ideata da un’autrice che plasma le parole a suo piacimento, conferendo loro una potenza, appunto devastante. Un romanzo da non lasciarsi scappare, che siate amanti del genere young o meno, perché le emozioni che vi farà provare vi accompagneranno a lungo.
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