(Ditchley, Oxfordshire, 1647 - Woodstock, Oxfordshire, 1680) poeta inglese. Tra le figure più affascinanti e più rappresentative dell’età della Restaurazione (1660-1700), appartenne a quel gruppo di vivaci intellettuali e libertini della corte di Carlo II che condividevano un atteggiamento scettico nei confronti della religione e della vita. Influenzato dal razionalismo francese e dalla filosofia di Hobbes, R. scrisse poesie erotiche e licenziose che, pur innestandosi nel filone dei poeti cavalieri, rivelano una nuova disposizione, disillusa, nei confronti dell’amore. Importanti le sue satire in distici eroici sull’ambiente di corte e sulla Londra aristocratica: Satira contro il genere umano (A satire against mankind, 1675), Allusione alla decima satira del primo libro di Orazio (An allusion to Horace the 10th satyr of 1st book, 1678), Sul nulla (Upon nothing, 1679). Da ricordare inoltre la raccolta Poesie in occasioni varie (Poems on several occasions, postumo, 1680), un’inedita fusione di sincerità espressiva e di eleganza verbale.