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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2015
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È il primo libro di Coe che leggo e probabilmente anche l’ultimo. Disaccordi imperfetti è una raccolta di 8 racconti, 5 autonomi e 3 legati tra di loro. Hanno tutti in comune una certa tristezza mista a malinconia, una forte tendenza al passato. Ma l’elemento che più li accomuna è la casualità, l’idea di un destino che poteva essere diverso. Il libro si apre con la nota dell’autore che ci introduce alla cronologia e alle commissioni dei vari racconti. Il primo, Nona e Tredicesima, è l’unico che mi è piaciuto e che mi aveva fatto ben sperare. È la storia di una fantasia nata dopo un incontro fortuito tra una donna e un pianista di pianobar, un “cosa sarebbe successo se” con un bel parallelismo tra vita e musica, tra le scelte che facciamo e il modo in cui costruiamo o risolviamo gli accordi. I restanti 7 li ho trovati monotoni e noiosi. Se pure c’era qualche spunto interessante è stato vanificato dal format del racconto.
Una raccolta di alcuni racconti di Jonathan Coe velati da un certo senso di malinconia, di impotenza, di incompiuto. Ideale per chi vuole iniziare a conoscere questo abilissimo scrittore ma anche immancabile nella libreria di chi lo conosce già; non davvero al pari di altri suoi (a mio parere) capolavori, primo fra tutti La famiglia Winshaw, ma sicuramente un buon testo per trascorrere qualche ora davanti a racconti interessanti, anche se fondamentalmente un pò tristi...
Coe approda al racconto ed in questa raccolta ce ne sono diversi, ma tutti sembrano guidati dal fil rouge delle occasioni mancate. Una vaga tristezza e sensazione di immobilità seguono il lettore per tutto il libro. Nonostante il genere letterario del racconto non sia l'ideale per Coe, questo libro è in realtà una piccola perla immancabile nella libreria dei fan di questo scrittore e non solo. Un elogio particolare va all'ultimo racconto che parla di un'ossessione strana, quella per Billy Wilder.
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